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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

Nessuna proroga al Superbonus, 300 cantieri a rischio nel modenese

Cna: "rimodulare l’agevolazione, ma tutelare famiglie e imprese sui lavori già iniziati"

Dal disegno di legge per la manovra di bilancio 2024, approvata dal Consiglio dei Ministri nei giorni scorsi, non è arrivata nessuna risposta ai tanti dubbi delle imprese che operano nel settore della casa, dalla mancata proroga del superbonus per i lavori già avviati nei condomini, all’ormai annoso problema dei crediti incagliati, che mettono in pericolo l’esistenza stessa di tante aziende del comparto costruzioni.

“Siamo assolutamente consapevoli – sottolinea Luca Giovanelli, presidente di CNA Costruzioni Modena – del fatto che il superbonus 110% fosse una misura emergenziale per rilanciare la nostra economia nel post covid e che quindi ora, superata l’emergenza, ne sia necessaria di una profonda revisione, ma ciò non toglie che sia indispensabile una exit strategy ordinata e non traumatica per concludere i lavori già avviati. La proroga rientra appunto in quest’ottica: senza di essa migliaia di condomini dal prossimo gennaio vedranno scendere il beneficio dal 110% al 70%, rendendo di fatto impraticabile la conclusione dei lavori. Dall’osservatorio della CNA sono circa 20mila i cantieri a livello nazionale, di cui almeno 300 sul nostro territorio, che non potranno concludere gli interventi di riqualificazione, con danni ingenti per le famiglie e per le imprese che, tra l’altro, sono ancora in attesa di risposte sull’emergenza dei crediti incagliati. Non vorremmo trovarci nei prossimi mesi di fronte ad un’esplosione di contenziosi tra cittadini e imprese per cantieri non terminati”.

“In generale – continua Alice Guidetti, presidente di CNA Installazione Impianti Modena - riteniamo che, in questo modo, il governo trascuri i grandi obiettivi della transizione energetica, rompendo il percorso virtuoso avviato dal Paese e che avrebbe dovuto garantire una prospettiva di medio e lungo termine coerente con l’obiettivo di riqualificazione energetica degli immobile prevista dalla direttiva europea “case green”, che nei prossimi anni dovrebbe attivare interventi su milioni di edifici (ricordiamo che secondo le stime di ENEA, il 74% delle abitazioni italiane, cioè 11 milioni, apparterrebbero a classi energetiche inferiori alla D)”.

“Ad oggi – continuano i due dirigenti della Confederazione modenese - non riscontriamo, né nella legge di bilancio, né in altri provvedimenti, una strategia che ci possa dare indicazioni sulle modalità con cui le famiglie possano potranno affrontare questi interventi, considerato che con il decreto “blocca cessioni” dello scorso febbraio, di fatto, cessione del credito e sconto in fattura non sono più strumenti utilizzabili. Non bisogna dimenticare che questi edifici sono tendenzialmente quelli più vecchi, spesso di proprietà di famiglie con limitate possibilità economiche. Un’analisi attenta della situazione non può prescindere da queste valutazioni”.              

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