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Economia

Saldi invernali, un "pensiero superato". Anche il commercio chiede un cambiamento

Cinzia Ligabue (presidente Licom) sull’avvio dei saldi invernali: «Dopo Natale c’è poca propensione all’acquisto, è necessario rivedere l’intero sistema»

"Dopo un mese di dicembre in cui le famiglie hanno avuto più spese, proporre immediatamente dei saldi sembra un controsenso. Urge un ripensamento dell’intero sistema di scontistiche, che ormai appartiene a un pensiero superato del consumatore". Cinzia Ligabue, presidente Licom, si esprime con queste parole a poche ore dall’avvio dei saldi invernali, che nella nostra regione scatteranno venerdì 5 gennaio e dureranno 60 giorni, cessando il 4 marzo.

"Tra Covid, inflazione e anche cambiamento climatico, basti pensare al clima mite nei giorni natalizi – rimarca la presidente Ligabue – sono cambiate le stagioni e le abitudini del consumatore. Come Lapam Confartigianato da anni ormai chiediamo di ripensare il sistema saldi, slittando i periodi di sconti che sono ad oggi appartenenti a un modello ormai desueto del pensiero di fare acquisti. Dopo il periodo di Natale, in cui le famiglie hanno fatto compere per i regali, sono poche le famiglie che hanno ancora voglia e, soprattutto, possibilità di comprare, visto anche il costo della vita che è andato notevolmente verso l’alto".

"Sarebbe opportuno posticipare i saldi almeno di un mese, per permettere anche a noi commercianti di vendere prima di iniziare a svendere. Siamo aperti al confronto con i decisori politici per rivedere il sistema sconti italiano, così da poter mettere in campo soluzioni concrete che vadano nella direzione di una maggior fruizione dei negozi tradizionali, minacciati, come spesso ribadiamo, da un online sregolato e che la fa da padrone", conclude Ligabue.

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