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Alternanza scuola-lavoro, 6 in condotta ad uno studente per un post critico su Facebook

Un caso singolare all'Itis Da Vinci di Carpi, dove i professori hanno voluto mandare un messaggio chiaro sul fronte educativo. Insorge il Movimento Giovanile della Sinistra

Ha fatto discutere e sta dividendo le opinioni il caso di uno studente di Carpi, penalizzato dal consiglio di classe con il voto di 6 in condotta a causa di un post su Facebook nel quale aveva usato parole molto dure per criticare l'azienda presso la quale aveva iniziato il proprio tirocinio nell'ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro. Il ragazzo, come riporta La Gazzetta di Modena, aveva denunciato quella che riteneva una situazione di sfruttamento, sottolineando come nel suo primo giorno di presenza in ditta fosse stato assegnato ad un compito non molto qualificante, una sorta di manovalzna ripetitiva.

I toni utilizzati dallo studente non sono affatto piaciuti al consiglio di classe del suo istituto, l'Itis Da Vinci, che ha preso un provvedimento a suo modo esemplare negli scrutini di marzo, vale a dire il voto di 6 in condotta. Una valutazione che è derivata anche dalla critica di natura "ideologica" mossa dal giovane, che effettivamente aveva svolto soltanto poche ore di attività nella sua prima giornata di esperienza "lavorativa". La scuola ha perciò voluto lanciare un segnale, anche per difendere lo sforzo che sta compiendo per organizzare la nuova attività prevista dalla riforma, non certo agevole da gestire.

A sostegno dello studente si è schierato il Movimento Giovanile della Sinistra di Modena, la formazione studentesca che ha fatto proprio della critica al modello di alternanza scuola-lavoro l'asse portante della sua battaglia politica. "Quanto accaduto è a dir poco vergognoso - scrive il movimento studentesco - Che un istituto scolastico minacci e limiti la libertà di espressione di uno studente con metodi che hanno tutte le caratteristiche di una intimidazione è gravissimo. Nel merito politico troviamo inoltre preoccupante che con l'alibi dell'educazione si metta a tacere un grido d'allarme che conferma, ancora una volta, come il sistema dell'alternanza sia nei fatti fallimentare. Lo sfruttamento denunciato dal post dello studente è infatti purtroppo un dato reale, frequente e diffuso anche nel nostro territorio. Da oltre 3 anni aspettiamo ancora l’uscita di una “carta dei diritti e dei doveri delle studentesse e degli studenti in alternanza scuola-lavoro”, che dovrebbe mettere per iscritto alcuni diritti essenziali per qualunque studente".

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