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Centro Documentazione Donna: pochi bandi pubblici, il bilancio piange

Il centro modenese lamenta la mancanza di finanziamenti pubblici sulle politiche di genere, unico sostegno all'attività annuale del gruppo

Pochi bandi sulle politiche di genere e il Centro Documentazione Donna si trova a dover fronteggiare un bilancio critico. Una storia già scritta per questa – ed altre – realtà associative che vengono mantenute in vita in maniera pressochè esclusiva dai finanziamenti pubblici, siano essi nazionali o locali. Le criticità economiche sono state  il nodo centrale dell’assemblea annuale delle socie tenutasi martedì 23 giugno nella sede modenese, che ha fatto il punto sulla situazione del 2014 e che rivedrà nuovamente le sue iscritte il 7 luglio per raccogliere suggerimenti e idee.

Il Centro sta beneficiando di una convenzione ormai ultradecennale con l'Amministrazione, che nell'ultimo anno ha stanziato 25.300 euro per il funzionamento del centro, insieme a singole spese per eventi specifici e pubblicazioni. Ma le attiviste del Centro lamentano la difficoltà di reperimento di risorse economiche, causata  (anche) dalla mancanza di stanziamenti nazionali sulla Convenzione di Istanbul nel campo della prevenzione oltre che di bandi nazionali e regionali specifici sul tema delle politiche di genere.

Dalla riapertura post terremoto, periodo durante il quale la progettazione non si è mai arrestata, il Centro documentazione donna ha proseguito i servizi all’utenza aumentando i propri accessi con nuove iscrizioni ed arricchendo la biblioteca di 300 nuovi titoli disponibili per il prestito. Nel corso del 2014 sono state realizzate 105 iniziative diverse (per una media di nove al mese). La tipologia delle iniziative, incentrate sull’importanza della relazione e il rispetto fra i generi al fine di combattere gli stereotipi culturali quotidiani,  resta molto varia tra cui: incontri formativi, lezioni e laboratori (61); workshop e corsi di formazione (8); tavole rotonde e dibattiti pubblici (5); incontri a tema (6); conferenze, convegni e seminari (8); manifestazioni e iniziative di piazza (5); presentazioni di libri (2); reading, spettacoli teatrali e letture animate (10). Molte le iniziative di formazione con educatori, insegnanti, operatori del settore e genitori, e quelle laboratoriali con gli/le adolescenti che hanno coinvolto le scuole modenesi: sempre centrali nella programmazione delle attività poiché è fondamentale agire per un cambiamento culturale proprio partendo dalle nuove generazioni al fine di promuovere un comportamento rispettoso dei diritti di ognuno. 

“In questo particolare momento storico, molto complesso della vita sociale ed economica del Paese – citando la relazione di bilancio – crediamo si debbano sostenere e difendere luoghi come il Centro documentazione donna per tenere alta l’attenzione sulle tematiche che riguardano le donne e continuare a produrre un’elaborazione culturale che sia alla base di un cambiamento del modello di sviluppo, in cui il ruolo delle donne sia centrale”.

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