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Verso il referendum per la fusione Lama-Montecreto: "Un'opportunità di sviluppo"

Il Comitato per il Sì sorto nei due comuni montani ha spiegato oggi pubblicamente le proprie ragioni, invitando i cittadini ad esprimersi a favore dell'accorpamento

Si è svolta questa mattina la conferenza stampa di presentazione del Comitato “Sì al Futuro”, che appoggia la fusione dei Comuni di Lama Mocogno e Montecreto. Il referendum consultivo, lo ricordiamo, avrà luogo domenica 7 ottobre dalle 7.00 alle 23.00, presso i tradizionali seggi elettorali dei due Comuni. Si tratta di un referendum solo consultivo, quindi non vincolante, ma i Consigli comunali che lo hanno promosso hanno preso l’impegno di non proseguire con la fusione in caso anche solo uno dei due Comuni non sia concorde.

Francesca Bellei, cittadina di Montecreto e attivista del Comitato per il Sì ha spiegato: “Questo è il primo referendum della provincia di Modena e noi abbiamo scelto di appoggiarlo perché vogliamo che i giovani abbiano la possibilità di crescere in montagna senza dovere scappare, ma anche per avere un’opportunità concreta di sviluppo del territorio, in termini di servizi, demografia e imprenditoria, che permetta a tutti noi di condurre una vita decorosa senza dovere fare pendolarismo dalla città o, nel peggiore dei casi, dovere lasciare le nostre famiglie per andare a vivere altrove”.

Oreste Tonozzi, cittadino di Lama Mocogno e Presidente del Comitato per il Sì ha aggiunto: “È ora di passare ai fatti, perché di parole ne abbiamo sentite troppe in questi anni; abbiamo in mente un progetto di sviluppo economico territoriale che potrà prendere il via con gli incentivi destinati ai Comuni fusi, per poi proseguire nei prossimi anni e dare risorse ai cittadini. Oltre a questo, i Comuni fusi hanno accesso a posizioni più alte nelle graduatorie dei bandi, altro dato importante per fare progetti di sviluppo, sia per i servizi che l’imprenditoria. Da anni aspettavamo una possibilità, adesso finalmente ce l’abbiamo e tocca solo a noi coglierla. Siamo pronti a mettere impegno e grande volontà per costruire un futuro per i nostri giovani, il Comitato sarà a disposizione della nuova Amministrazione per la partecipazione attiva della cittadinanza”.

“Vogliamo pensare che ci sia spazio anche per noi in montagna – ha spiegato Alberto Burgoni, lanciando un appello ai concittadini – i dati dello studio di fattibilità evidenziano lo spopolamento, con un solo neonato ogni 3 morti; non si può ignorare cosa accade a un paese che muore: se continueremo così, mancheranno i servizi al cittadino e il lavoro, costringendoci a spostarci in pianura, per lasciare questo territorio desertico, privo della presenza umana e quindi non più presidiato neanche dal punto di vista ambientale”.

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