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Aimag, il voto scuote le istituzioni e minaccia fratture politiche insanabili

Nella Bassa lo strappo delle Terre d'Argine a favore del controllo di Hera diventa un caso delicatissimo. Mentre anche San Felice pensa a lasciare Ucman, Il Pd di Mirandola attacca la federazione provinciale

L'elezione del nuovo Consiglio di Amministrazione di Aimag, che ha visto spezzarsi il Patto di Sindacato in favore di un ingresso sempre più ingombrante di Hera nel controllo della società, sta inevitabilmente rappresentando un terremoto politico, che potrebbe avere conseguenze molto rilevanti per i territori della pianura modenese. La frattura fra i 21 Comuni soci - da un lato quelli orbitanti intorno a Carpi e deall'altro quelli della Bassa - ha una valenza molto significativa.

Lo testimonia forse più di tutti la dura reazione del sindaco di San Felice sul Panaro, Michele Goldoni: "Abbiamo perso un gioiello del nostro territorio, una delle aziende più importanti della Bassa modenese. Adesso Aimag entra in orbita Hera e perderemo quella gestione che fino a ora ha sempre permesso di mettere al centro cittadini e Comuni del territorio. Gli effetti di questa decisione per me incomprensibile non si avvertiranno da subito, ma rischiano di essere molto negativi per la nostra realtà: per i dipendenti dell’azienda, per i servizi erogati ai cittadini e per tutte le imprese della Bassa che lavorano con Aimag. La governance dell’azienda, che rimane formalmente a guida pubblica, è stata nei fatti unilateralmente “ceduta” a Hera dai Comuni delle Terre d’Argine, di Bastiglia e Bomporto, con l’avvallo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e del Partito Democratico. Il tutto senza nemmeno un momento di confronto con i Comuni della Bassa e del Mantovano, confronto chiesto e mai arrivato".

Ma il primo cittadino si spinge oltre: "Mi ha poi particolarmente amareggiato l’astensione, al momento del voto, del sindaco di Concordia Luca Prandini, che in questo modo ha spaccato il fronte compatto dei Comuni della Bassa e che ci costringerà a riflettere sulla permanenza di San Felice sul Panaro all’interno dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord".   

Chi invece dall'Unione è già uscita è Mirandola, dove Aimag ha sede e dove si vive con maggior complessità la frattura. L’Assessore al Bilancio del Comune di Mirandola Roberto Lodi ha commentato: "Basta leggere i nomi dei neo consiglieri di Amministrazione per capire quali interessi siano malcelati dietro a quello che, di fatto, è un vero e proprio esproprio: un'acquisizione a costo zero da parte di Hera sotto la regia del Partito Democratico che toglie Aimag al territorio e al controllo pubblico, così come la abbiamo conosciuta sino ad oggi. L'onore delle Armi – prosegue Lodi - va senz'altro riconosciuto a quei sindaci - anche del PD locale - che hanno cercato di contrapporsi a questa logica, dimostrando tuttavia un’ormai palese inconsistenza della sinistra locale in questa terra. Un territorio che potrà trovare soluzioni solamente attraverso un cambio di governo in Regione alle prossime elezioni: solamente in questa circostanza potrà cambiare le sorti di una comunità che è sempre stata - e continua ad essere - fonte di ricchezza inversamente proporzionale alla sottrazione di servizi che subisce"

E proprio il Pd è il grande protagonista della vicenda, attraversata da controversie e posizioni diametralmente opposte. Da un lato le amministrazioni dem di Carpi, Soliera e del comprensorio che hanno sostenuto le ambizioni di Hera, dall'altro i sindaci Pd della Bassa che hanno voluto tenere il timone dritto nella direzione del totale controllo pubblico di Aimag. Emblematiche e dure le parole dei Circolo del Partito Democratico di Mirandola: "La brutta vicenda che ha visto imporre un consiglio di amministrazione dentro ad Aimag senza il dovuto confronto e approfondimento politico, crea una linea di demarcazione netta perché con tutta evidenza in provincia di Modena, sulla vicenda, ci sono stati due distinti approcci dentro al Partito Democratico: quello del restare silenti e non prendere posizioni (chissà, forse si aspettava Godot?) e quello invece che interviene, cerca soluzioni porta argomenti, insomma fa politica. Nella vicenda Aimag consegnata ad HERA senza confronto e discussione sui termini che normalmente debbono essere valutati, il primo è stato l’approccio della Federazione Provinciale, il secondo del Partito Democratico nei comuni della Bassa".

Toni duri verso la direzione provinciale del partito, per altro incarnata dal sindaco di Soliera, parte in causa del voto sulla multiutility: "L’incapacità o forse a questo punto sarebbe meglio dire la non volontà di trovare una sintesi politica è la causa di una vicenda che evidentemente, oltre a lasciare l’amaro in bocca, avrà conseguenze rilevanti e preoccupanti per il danno che viene dato alla credibilità della politica", attaccano i dem mirandolesi.

"Per quanto ci riguarda, ringraziamo quei sindaci e gli amministratori che ieri sono stati coerenti nel votare contro a una decisione sbagliata, rispettando il mandato dei rispettivi consigli comunali, e soprattutto consapevoli del proprio ruolo e della grande responsabilità che si andavano assumendo, essendo una scelta mai confrontata né discussa con le comunità. Il territorio deve restare unito, non ci sono spazi fuori da un’ottica di unione di intenti per le nostre amministrazioni. Le prossime elezioni amministrative dovranno essere in grado di esprimere questa volontà, nei programmi e nelle persone aventi come unico obiettivo quello di essere in grado di rappresentarle, una volontà che sta sulle spalle di tutte le forze politiche, nessuno escluso", conclude il circolo di Mirandola.

Chi guarda alle elezioni è anche Forza Italia, che in una nota a firma dei referenti dei comuni modenesi e del vicecoordinatore regionale Antonio Platis: "Il Partito Democratico di Bonaccini ha scelto l'alta finanza, Hera e le poltrone. Preferisce ad una realtà che da lavoro a 600 persone di una piccola comunità, una multiutility incapace di gestire decentemente il porta a porta a Modena e Bologna. Figuriamoci come saranno i servizi nei prossimi mesi e come lieviteranno i costi. Avevamo annunciato battaglia legale e la faremo con tutti i mezzi possibili perché per noi il danno erariale è evidente - attaccano i berlusconiani - A ciò si affiancherà una campagna elettorale senza precedenti in particolare a Carpi e a Concordia. Belleli e Prandini vanno mandati a casa il prima possibile. I danni arrecati sono stati fin troppi e se conquisteremo questi comuni si potrà far riuscire Aimag dell'orbita Hera".

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