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Ballottaggi, la sconfitta riaccende i dissapori tra sinistra Pd e renziani

Le vittorie del centrodestra a Pavullo e Finale pesano sul Pd modenese e concedono il fianco a critiche e malumori sulla gestione del partitone a livello locale e nazionale. Ecco gli interventi dei dem più critici

Sinistra Pd, e non solo, in pressing sul partito a Modena e dintorni dopo l'esito negativo dei ballottaggi nel territorio. Una nuova 'verifica' interna era annunciata dopo l'esito dei ballottaggi e il clima di queste ore sembra confermarlo. La sconfitta al ballottaggio a Finale Emilia e Pavullo, dove sono stati battuti Elena Terzi e Stefano Iseppi, si intreccia coi risultati deludenti del primo turno ma è tutta l'aria che tira, anche nazionale, che agita le minoranze e inquieta i militanti, come dimostrano le discussioni web già partite. 

La senatrice Maria Cecilia Guerra, la più 'a sinistra' fra i parlamentari locali, commenta cosi': "Inquietanti i risultati delle elezioni, su cui bisognerà riflettere con calma, e trarne indicazioni su come andare meglio avanti. Intanto pero' un grazie per il loro impegno a Elena Terzi e a Stefano Iseppi". 

Il capogruppo in Comune a Modena, Paolo Trande, appena dopo il voto ha sentenziato guardando a tutti i Comuni: "Pd, la parola chiave è isolamento. Le prime dichiarazioni dei dirigenti sono surreali. Il resto con calma". Oggi, Trande si sofferma sul contesto territoriale e mette in fila quelli che chiama gli "indizi" di "un basso grado di consonanza con l'elettorato a Modena". In particolare, il capogruppo 'di sinistra' conta le firme raccolte in queste settimane, con due dati su tutti: "Firme per il no al referendum di ottobre (comitato per il no): si dice intorno alle 8-10.000. Firme per il si' al referendum di ottobre (Pd): pare poco piu' di 1.000. Bastava questo per capire che l'aria per noi è pessima. Nelle urne si raccoglie questo. Mica le favole o lo storytelling".

La giovane deputata Giuditta Pini, invece, la prende con filosofia: "Qual è l'apporto di una sconfitta? Una visione più precisa di noi stessi". E se il suo collega Davide Baruffi ieri sera a caldo commentava "una brutta serata", dopo il flop nei Comuni di Modena, il senatore Stefano Vaccari si dice d'accordo col segretario provinciale Pd Lucia Bursi e ne condivide il commento ufficiale, nel quale il segretario ammette: "Come avevamo constatato che al primo turno, nelle nostre zone, i candidati dei 5 Stelle non erano riusciti a sfondare, al secondo turno constatiamo come i voti dei 5 Stelle sono confluiti sui candidati di centrodestra. Sapevamo che a Finale Emilia la situazione era complicata, ma sembrerebbe non essere piu' solo, o per lo meno non soltanto, un tema di candidati". 

In ogni caso, i musi sembrano lunghi in tutto il partito. Ad esempio l'ex presidente della direzione provinciale, Giovanni Taurasi, evidenzia che oggi non puo' essere un buon giorno "per nessun sostenitore del Pd", e pubblica di nuovo la lettera con cui si è dimesso da presidente della direzione tra fine 2015 e inizio 2016. Cosa diceva Taurasi? Ad esempio, quello che in sostanza pensa oggi il sindaco di Bologna, confermato, Virginio Merola: "Pur apprezzando pienamente Matteo Renzi come premier- segnalava Taurasi- sono molto deluso da Matteo Renzi come segretario del Pd, perchè ha completamente trascurato il partito".

(DIRE)

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