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Dibattito, il "Fertility Day" fa discutere il Pd modenese

Sfumature diverse all'interno dei democratici locali in merito alla campagna promossa dal Ministero della Salute che ha scatenato da più parti reazion indignate. Sintonia con l'area cattolica, ma sinistra e Cgil stroncano l'iniziativa

In casa Pd a Modena si spezza una lancia a favore della discussa campagna sulla fertilità, promossa dal ministro Beatrice Lorenzin. Mostra di sentirsi vicino all'iniziativa del ministro del Governo Renzi il consigliere Marco Forghieri, esponente dell'area cattolica vicino alla presidente del Consiglio Francesca Maletti. Mentre a Modena il suo capogruppo Paolo Trande, medico, parla di "sciagurata e sfortunata campagna di comunicazione della ministra Lorenzin" e il deputato dem Davide Baruffi ricorda a "Beatrice" che "se manca la fertilità dell'intelligenza siamo come bestie", Forghieri interviene a tema su Facebook e scrive: "Non mi sono del tutto chiari gli elementi che sarebbero da censurare e condannare in maniera cosi' netta, ma mi rendo conto che gli slogan e le semplificazioni simil-pubblicitari possano anche riuscire male e urtare le piu' diverse sensibilità. Tuttavia- insiste il consigliere Pd 'malettiano'- non riesco a vedere elementi negativi in una campagna a sostegno della fertilità". 

E ancora: "Certamente i figli non nascono in questo Paese anche per problemi economici (anche se sono convinto in minima parte visto che i tassi di natalità erano ben piu' alti in tempi in cui i servizi e le politiche a sostegno della famiglia erano inferiori a quelle attuali per non dire inesistenti in larga parte del nostro Paese e il tema è soprattutto di mentalità, il grande calo inizia negli anni 80 in coincidenza e non con la crisi) ma una campagna di questo genere, seppur non risolutiva, forse- sostiene Forghieri- male potrebbe non fare (se aspettassimo almeno un po' prima di demolire ogni cosa)".

Ma poi, continua l'esponente Pd, "c'è un altro elemento da sottolineare a mio modo di vedere. I tassi di natalità elevati e le politiche per la crescita demografica devono essere considerati beni comuni e obiettivi da raggiungere, e non relegati alla sfera personale di ogni individuo". E questo, assicura Forghieri, "per un motivo molto semplice. Che non ci puo' essere crescita economica senza crescita demografica, e non esistono sistemi sanitari e pensionistici capaci di reggere per molto tempo in una società di anziani". 

Attesa, invece, la posizione della Cgil sulla sortita di Lorenzin, giudicata "inaccettabile" dal sindacato: "Dire che una donna si identifichi con la propria capacità riproduttiva è già fare un balzo indietro nel tempo di decenni nella linea dell'emancipazione e dell'autorealizzazione femminile. La motivazione che spinge le donne a rinunciare ad avere i figli desiderati è soprattutto di carattere economico. Troviamo inutile ed offensivo- sostengono dalla segreteria provinciale Cgil- spendere denaro pubblico in campagne di marketing come quelle del 'Fertility Day', mentre riteniamo imprescindibile sostenere la genitorialità attraverso misure concrete che sostengano il lavoro delle donne e i servizi per l'infanzia".

(DIRE)

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