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Alloggi a proprietà indivisa, nuove regole per le cooperativela e gli inquilini

L'Assemblea legislativa approva all'unanimità la delibera che stabilisce le procedure e le condizioni per vendere gli alloggi realizzati con contributi pubblici. Le somme restituite dalle cooperative alla Regione serviranno a finanziare l'offerta di alloggi a canone ridotto

Via libera oggi dall’ Assemblea legislativa al provvedimento che definisce le nuove procedure e condizioni di vendita degli alloggi che rientrano nella categoria della cosiddetta proprietà indivisa, quelli cioè dati in affitto dalle cooperative ai propri soci in modo permanente a canone agevolato. La delibera approvata in Assemblea dà corso a quanto già previsto dalla legge “Modifiche legislative in materia di Politiche sociali, per le giovani generazioni e abitative conseguenti alla riforma del sistema di governo regionale e locale”, del luglio scorso, che rimandava ad uno specifico atto dell’Assemblea la definizione delle modalità e dei criteri di vendita degli alloggi in regime di proprietà indivisa.

La principale novità riguarda la possibilità per le società cooperative di vendere gli alloggi ai propri soci se gli alloggi interessati sono almeno il 50% dell’edificio realizzato con contributi pubblici (e non del 100% come precedentemente richiesto). Nel caso che la cooperativa o l'impresa sia in crisi, e quindi entrata in una procedura concorsuale, sarà sufficiente l'approvazione di un socio per effettuare la vedita al privato. Questa norma rappresenta sicuramente uno degli aspetti di maggior interesse, alla luce dei recenti casi che hanno coinvolto alcune coop in regione.

La delibera, che ha ricevuto il voto positivo di tutti i gruppi dell’Assemblea Legislativa, introduce altre novità: sono eliminati gli interessi legali sulla restituzione del contributo pubblico e il tasso di rivalutazione del contributo che sarà restituito viene portato al 60% del valore Istat per favorire le fasce che risultano più danneggiate dalla crisi economica. La trasformazione della proprietà indivisa a quella individuale, dopo la richiesta da parte dell’assemblea dei soci, deve ricevere il parere positivo da parte dell’ente locale su cui insiste l’immobile.

Inoltre le somme che saranno recuperate dalla Regione rispetto al contributo inizialmente concesso, andranno a finanziare programmi utili ad ampliare l’offerta di locazione a canone ridotto, assicurare il sostegno finanziario e favorire l’acquisto della prima casa nell’ambito dell’edilizia residenziale sociale.

“Esprimo grande soddisfazione per l’approvazione all’unanimità da parte dell’Assemblea della delibera che riguarda le cooperative di costruzione a proprietà indivisa- ha dichiarato la vicepresidente e assessore al welfare e alle politiche abitative, Elisabetta Gualmini -.Si tratta di correttivi alla normativa che la crisi economica degli ultimi anni ha reso necessari, e sui quali c’è stato da parte della Regione un impegno in prima persona e condiviso tra le forze politiche. È un caso emblematico- sottolinea la vicepresidente- in cui le istituzioni fanno gioco di squadra per offrire soluzioni concrete a problemi che emergono dai territori, e questo rappresenta senz’altro uno dei punti qualificanti del provvedimento. A questo si deve aggiungere- prosegue- che grazie alla delibera approvata oggi, la Regione avrà a disposizione ulteriori risorse per rispondere al disagio abitativo, contribuendo in questo modo a dare gambe alla filiera dell’abitare che rimane il faro della nostra azione politica in materia di politiche abitative”.

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