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Sisma, Roma boccia la 'no tax area' per le imprese terremotate

Respinto l'emendamento dei Pd Ghizzoni e Vaccari: per la Commissione bilancio l'uso delle risorse per la ricostruzione non può essere destinato a misure di questo tipo. Approvato il Pacchetto Emilia

La 'no tax area', cui il Pd emiliano si era convertito dopo un anno di dinieghi, non si farà. La sentenza irrevocabile è stata emessa ieri pomeriggio dalla Commissione bilancio, chiamata a valutare l'emendamento presentato dai parlamentari Pd Manuela Ghizzoni e Stefano Vaccari. La proposta è stata rispedita al mittente e diventerà un 'semplice' ordine del giorno che il Governo potrebbe accogliere come raccomandazione.

Niente zona franca, quindi, per le imprese dei comuni terremotati, che per poche ore avevano cullato il sogno di essere sgravate dal carico fiscale. Ma la Commissione bilancio - come riporta l'Agenzia DIRE - non ha avuto tentennamenti e ha escluso la 'no tax area' dai temi in discussione durante la conversione in legge del decreto 43. Il motivo? Proposta non congrua all'utilizzo dei fondi per la ricostruzione.

“A copertura dell'emendamento, che chiedeva la possibilità di esonerare per tre anni dal pagamento delle imposte (Imu e Tares comprese) tutte le microimprese dei Comuni colpiti dal sisma, era stato preventivato – spiegano i parlamentari Pd – un prelievo da circa 90 milioni di euro dal fondo per la ricostruzione, giá esistente. La Commissione Bilancio, invece, ha ritenuto che il provvedimento non potesse essere inserito tra quelli che attingono a questo fondo”.

Tuttavia il segretario provinciale di democratici, Paolo Negro, non nasconde la soddisfazione per quanto fatto finora: “Che l’attenzione del Governo Letta verso la ricostruzione fosse non formale, lo avevamo comunque capito, giovedì scorso, in occasione della visita del premier proprio ad un anno dalle scosse del maggio 2012. Letta – spiega Negro – aveva citato proprio quegli stessi temi che ora, sotto forma di emendamenti presentati dai nostri parlamentari, sono stati accolti. Ci sono però temi altrettanto importanti e sentiti nelle zone colpite dal terremoto, come la fiscalità di vantaggio per le microimprese o la detassazione dei contributi per la ricostruzione, che sono rimasti fuori. Non dobbiamo, quindi, abbassare la guardia. Dobbiamo continuare a lavorare affinché anche queste esigenze possano trovare piena accoglienza, in tempi rapidi, in altri provvedimenti in preparazione da parte del Governo”. 

I provvedimenti accolti ai quali si riferisce il segretario Negro sono quelli contenuti nel cosiddetto Pacchetto Emilia, che molto stavano a cuore agli enti locali. I Comuni, le Provincie, le Prefetture e la struttura commissariale per la ricostruzione avranno infatti a disposizione nuove risorse per assumere il personale da adibire allo smaltimento delle pratiche accumulate in questi 12 mesi. Inoltre, slitta ufficialmente al 31 dicembre 2013 la copertura che le banche assicurano ai prestiti destinati al pagamento degli adempimenti fiscali e contributivi. Approvato infine anche il riconoscimento del danno indotto dal sisma sul fatturato delle imprese che vengono incluse tra i beneficiari nel pieno rispetto della normativa europea. “E’ un risultato importante – afferma Vasco Errani in merito a queste ultime misure – che abbiamo chiesto con gran forza e che abbiamo sempre ritenuto irrinunciabile”.

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