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Domenica, 28 Aprile 2024
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Curiosità modenesi | Quando lo stadio era accanto al Palazzo Comunale

Erano vari gli sport praticati dai modenesi: ecco i vari campi da gioco, frequentatissimi già dal seicento

Ora sono tanti i campi, campetti e prati in cui è possibile giocare a pallone o fare sport, in particolare al limite della Cittadella sorge ora lo stadio ‘Braglia’ dove il Modena calcio gioca le sue partite casalinghe in Serie B. Ma dove si giocava nei secoli scorsi?

Contrada del Pallamaglio

Era un tempo vicina alla omonima piazzetta ed è oggi una strada chiusa che unisce via Palestro e via Bonasi. E’ stata così originariamente chiamata perché vi si esercitava, appunto, il giuoco della palla a maglio. Il pallamajo, secondo le antiche cronache, consisteva in due pallottole in legno durissimo, della grossezza di un melograno, con “bastoni lunghi due braccia, che avevano da capo un mazzuolo di legno pur forte, concavo all'un de' capi”, scrive lo storico ottocentesco Valdrighi. 

Con questo strumento si scagliavano le palle. Sulle cronache si fa poi un po’ di confusione sulle regole del gioco: si dice infatti che chi lanciava prima la palla perdeva i denari. La pallamaglio in realtà pare aver avuto origine a Napoli e sarebbe stata poi diffusa in tutta Europa. Lo scopo del gioco era colpire la palla con la mazza, terminante in una testa a martello con le estremità piatte (il maglio) indirizzandola lungo un percorso determinato o verso un buco.

Palla a corda

Questo sport si praticava invece nei pressi dell’antico Castello, ora Palazzo Ducale. Si trattava di un gioco simile ai racchettoni o al tennis. Inizialmente al posto delle racchette si usavano dei guantoni appositi per colpire le palle, poi sostituiti. In questo caso l’origine del gioco sembra essere francese, ma la diffusione è stata enorme fin dal Medioevo e la palla a corda si giocava quindi anche a Modena.

Piazzetta del Pallone

Non più esistente, era nelle vicinanze del Palazzo Comunale, nella zona della contrada degli Scudari, località che ‘Lancillotto’, storico modenese, chiama “piaceta dove se giocha a la bala”. Le cronache del tempo raccontano che un bel giorno, in tale piazzetta, i “monelli” modenesi, sempre inquieti, assalirono dodici paggetti del duca, e, a sassate, li inseguirono sino dentro al Duomo, dove il Principe stava assistendo alla predica. 

Pare poi che il Principe non se ne sia avuto particolarmente a male perché in poco tempo il luogo venne ripulito, dato che egli voleva che vi si giocasse al pallone. Non si sa precisamente che dimensioni avesse la piazzetta e di conseguenza il terreno di gioco. Nella cronaca seicentesca dello Spaccini si narra anche che in questa piazzetta non potevano andare carri e “ai Valentini, che vi possedevano una casa, fu perciò fatto chiudere dal Comune il portone che aveva uscita su di essa”. Questo fa pensare che già allora si desse grande importanza a questo gioco che ancora oggi ‘infiamma’ le piazze.

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