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VIDEO | Guardia medica, i primi riscontri con le oltre 20mila chiamate al nuovo servizio telefonico

Oltre 20mila chiamate provenienti dai cittadini di tutta la provincia di Modena, gestite dai medici della Centrale unica telefonica provinciale di Guardia medica (Continuità assistenziale). È un bilancio positivo quello relativo ai primi due mesi di entrata in funzione, dal 3 luglio scorso, del nuovo numero unico provinciale 800 032 032, attivo dalle 20 alle 8 nei giorni feriali e dalle 8 alle 20 nei giorni di sabato, domenica e tutti i giorni prefestivi e festivi.

La riorganizzazione della Continuità assistenziale modenese ha un obiettivo, rafforzare il sistema per una risposta più completa ai cittadini, evitando loro il più possibile gli spostamenti non necessari e fornendo un’assistenza più appropriata e puntuale ai bisogni urgenti nei giorni e nelle fasce orarie in cui non sono in servizio i medici e pediatri di famiglia. Una risposta immediata, per la possibilità di risolvere anche direttamente al telefono il bisogno espresso, e di prossimità, perché se necessario il cittadino viene visitato nell’ambulatorio di guardia medica del suo territorio o al domicilio. Nei mesi estivi, con una campagna di comunicazione, l’Azienda USL ha informato i cittadini sul nuovo numero da utilizzare per accedere al servizio di Guardia medica evitando così l’accesso diretto riducendo le attese negli ambulatori.

I contatti dei primi due mesi infatti, nel 60-65% dei casi si sono risolti tramite un consulto telefonico, nel 25-30% con una visita ambulatoriale, nel 5-10% con visite domiciliari; la parte restante delle telefonate, tra l’1 e il 5%, ha portato all’attivazione del 118, a dimostrazione della capacità della rete di attivare la risposta più appropriata in base al tipo di bisogno. Risposte differenziate, dunque, ma a partire da un’unica ‘porta di accesso’ alla guardia medica, il numero unico telefonico.

Questo cambiamento organizzativo, che dai riscontri ricevuti dai sindaci del territorio e dai singoli cittadini è stato accolto positivamente, è un primo passo del percorso di riordino della rete dell’Emergenza e dell’Urgenza che sta impegnando tutte le aziende della Regione. L’obiettivo è recuperare efficienza ed appropriatezza nella presa in carico dei pazienti arrivando, in maniera progressiva, e con un accompagnamento graduale dei cittadini, verso questi nuovi modelli di servizi, che distinguono i percorsi di cura per le emergenze da quelli delle urgenze non tempo-dipendenti e da quelli dei bisogni non urgenti, che sempre di più dovranno essere caratterizzati da prossimità di cura e riduzione dei tempi d’attesa.

I primi mesi di continuità assistenziale ci dicono che il sistema riesce a dare al cittadino una risposta puntuale e appropriata, come avevamo auspicato. Una risposta che può essere molto veloce se il problema è risolvibile già al telefono e che diventa una risposta di prossimità quando serve, perché il medico sul territorio può visitare il paziente in ambulatorio o al domicilio – commenta la Direttrice sanitaria dell’Azienda USL di Modena Romana Bacchi –. Monitoriamo costantemente l’andamento del servizio e siamo pronti a intervenire di volta in volta per migliorare eventuali criticità che dovessero sorgere”.

L’attivazione del nuovo paradigma, che è stato realizzato con il supporto fondamentale dei medici dell’Assistenza primaria e che rappresenta un cambiamento anche per il personale sanitario, ha comportato e sta comportando un investimento importante sulla formazione, con la conseguente crescita di competenze professionali.

“Stiamo costruendo una nuova comunità di professionisti con un nuovo approccio clinico e organizzativo, con la conoscenza delle risorse del territorio e la possibilità di formarsi in maniera specifica – conclude Bacchi –. Ringraziamo i medici di continuità assistenziale che stanno facendo uno straordinario lavoro sia nella centrale telefonica che sul territorio con il supporto del Dipartimento di Cure primarie che affianca i medici in tutto il sistema. Dietro questa riorganizzazione c’è una grande e coesa comunità di professionisti che si sta formando e che lavora con professionalità ed impegno”.

Come funziona il servizio

Il numero verde gratuito 800 032 032, valido per l’intera provincia, corrisponde a una Centrale unica telefonica, collocata a Modena, dalla quale diversi medici presenti rispondono in contemporanea ai cittadini dalle rispettive postazioni (dotate di pc, cuffie, telefono) e utilizzando una piattaforma informatica che registra le telefonate. La presenza, in ogni turno, di un medico “team leader” consente di coordinare l’attività della Centrale e mantenere il collegamento con i vari medici presenti nelle diverse sedi territoriali, intervenendo su eventuali criticità. Un algoritmo incrocia il numero di telefonate con l’attesa attivando la risposta nel minor tempo possibile e mostrando, in tempo reale, se gli standard ottimali sono rispettati.

La Centrale è il punto nevralgico del sistema: qui viene ascoltata e accolta la richiesta del cittadino da parte del medico, viene attentamente valutato il bisogno e fornita la risoluzione più adatta. Già al telefono dunque viene fornita una risposta medica con indicazioni precise che possono risolvere il problema; se invece è necessaria una visita, il medico della centrale invia il cittadino nell’ambulatorio di continuità assistenziale più vicino, oppure, in caso non sia possibile o sconsigliato muoversi da casa, contatta il collega del territorio per valutare una visita domiciliare.

La piattaforma informatica consente il collegamento della Centrale alle diverse sedi di Continuità Assistenziale della provincia: all’inizio di ogni turno i medici in servizio si collegano alla centrale e con essa dialogano comunicando, di volta in volta, lo stato di attività (libero oppure impegnato in una visita). I medici sul territorio, che svolgono le visite domiciliari, sono dotati di una app sul cellulare aziendale che consente la comunicazione con la Centrale al fine di ricevere da parte dei colleghi, le indicazioni per le eventuali visite domiciliari da effettuare.

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