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VIDEO | Scontri in Redecocca, l'Avv. Boni: "Manifestanti intenzionalmente colpiti dall'agente"

I commenti a caldo sulla sentenza pronunciata questa mattina dal Tribunale riunito in composizione collegiale. Soddisfazioni e perplessità con un'unica certezza: l'Appello

Sono contrastanti le opinioni a caldo di avvocati e imputati a margine della sentenza riguardante gli scontri avvenuti in Piazzale Redecocca nel maggio 2016. Un processo particolare, che vedeva riunite le imputazioni dei manifestanti e dell'agente di Polizia accusato di aver procurato importanti lesioni ad una ragazza di quindici anni negli attimi più concitati di quella mattina.

Per l'Avv. Tatiana Boni, difensore degli imputati facenti parte dei collettivi - per i quali sono state ottenute sette assoluzioni su undici - nonchè delle persone colpite dalle manganellate dell'agente, c'è soddisfazione "per quanto riguarda la posizione delle persone offese" poichè "è stata riconosciuta una responsabilità da parte dell'imputato ed è stato riconosciuto il fatto che le due vittime che assistevo sono state intenzionalmente colpite dall'agente". Per quanto riguarda gli imputati che sono stati condannati invece, stante il fatto che "anche il Collegio ha finalmente escluso delle aggravanti importanti" l'Avv. Boni dichiara che  si farà Appello". 

Gli Avvocati Cosimo Zaccaria e Roberto Ricco invece, difensori dell'agente di Polizia, hanno dichiarato: "Le sentenze vanno rispettate e attenderemo di leggere quali saranno le ragioni a sostegno della decisione. Certamente faremo appello: a nostro avviso i fatti erano e restano chiari. Il nostro assistito stava difendendo un edificio comunale, in cui erano asserragliati perchè impauriti, dipendenti, lavoratori e indigenti in attesa di assegnazione di una casa. Il nostro asssistito, un graduato dal passato e dalla carriera irreprensibile della Polizia di Stato, stava difendendo sè stesso e gli altri occupanti l'edificio da ripetute cariche dei manifestanti. Cariche a seguito delle quali ben due poliziotti sono rimasti feriti e condotti in Ospedale. Il nostro assistito stava adempiendo al suo dovere, cercando di ripristinare sicurezza a favore di soggetti indifesi, e per questo ha fatto un uso legittimo dello sfollagente. Pertanto stupisce - ed in parte rammarica - la decisione, ma come detto le sentenze vanno rispettate. Confidiamo entrambi nella possibilità di far valere le ragioni dell'ispettore di Polizia in Corte d'Appello". 

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