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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Ristori e urgenze post-alluvione, il commissario Figliuolo: "I fondi ci sono"

Lo ha annunciato il Generale nel punto stampa modenese, dopo l'incontro con gli amministratori locali che hanno fatto presente le esigenze dei territori

 Per prima cosa i ristori ai Comuni per le spese di "somme urgenza" che gli enti locali sono stati costretti a sostenere per il maltempo, anche a costo di sacrifici e compromettendo gli equilibri dei loro bilanci. Poi le opere prioritarie per la messa in sicurezza del territorio "che avranno esigibilità 2023". Sono i costi che "a breve" saranno risarciti "con risorse messe a disposizione del commissario dal Governo in quanto, da una prima analisi che abbiamo fatto insieme, c'è assolutamente la capienza finanziaria". A dirlo è il generale Francesco Fiugliolo commissario per la ricostruzione post alluvione in Emilia-Romagna, che ha incontrato oggi a Modena i sindaci dei territori appenninici reggiani e modenesi colpiti (anche se non come in Romagna) dal maltempo delle scorse settimane. "Fra le principali richieste che sono state fatte- ha detto Figliuolo- c'è quella di ristorare le somme urgenze e dare ai Comuni una boccata d'ossigeno. Noi stiamo terminando insieme di ricognire queste attività e vi posso dire che la struttura a breve ristorerà le spese legate ad attività fatte o già in atto".

Per quanto riguarda la situazione delle imprese, agricole e non, il commissario ha detto: "In questo momento con la Regione stiamo pensando ad un modello di governance per fare delle perizie molto in fretta e dare una mano ai Comuni che non hanno le risorse umane e tecniche per svolgerle. Una volta che avremo perimetrato le attività dal punto di vista finanziario, sulla base della capienza che andiamo andremo avanti e, se necessario, chiederemo poi altre risorse".

A proposito della nomina dei subcomissari (i tre presidenti delle regioni coinvolte Bonaccini, Giani e Acquaroli), Figliuolo spiega: "Per uscire dalle emergenze serve una squadra di valori di solidarietà ed eticità e qui questi principi ci sono. Ho nominato questi subcommissari in modo da poter aver il supporto dei territori con cui lavorare e domani firmerò una convenzione con il rettore dell'Università di Bologna, a cui seguiranno quelle con gli Atenei di Modena e Reggio Emilia, di Ferrara e con l'Autorità di bacino del Po e i consorzi di bonifica per creare dei gruppi di lavoro con questi soggetti, che hanno dimostrato di poter dare un contributo nella salvaguardia del territorio".

Per Irene Priolo, assessore regionale con delega alla Protezione civile, è positivo lo stanziamento di 2,5 miliardi per ristorare le spese di somme urgenza, ma "se non ci fosse capienza economica per altre opere dovremo capire come reperirla". Ad esempio, spiega Priolo, "con il commissario avevamo condiviso il modello del credito di imposta come punto di partenza". Priolo ricorda che sono 83 i Comuni della regione colpiti da frane, di cui se ne registrano 1.105 significative in aggiunta ad altre migliaia. "Dobbiamo quindi lavorare a monte per mettere in sicurezza a valle", afferma l'assessore. In dettaglio per quanto riguarda il territorio modenese, sono 333 gli interventi urgenti da mettere in campo, con danni di oltre 52 milioni per la rimessa in funzione dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche. Di questi, oltre 11 milioni servono per il ripristino delle strade provinciali con oltre 20 frane e dissesti che stanno interessando tutto l'appennino. Nella provincia reggiana sono invece 245 gli interventi urgenti, per quasi 50 milioni, finalizzati al ripristino dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, e di questi, 186 sono ancora da attivare, per un importo di quasi 40 milioni. La quota di interventi in capo ai Comuni ammonta complessivamente ad oltre 16,2 milioni e il valore dell'investimento necessario per risolvere le criticità di accesso ai centri abitati è di 3,2 milioni.

Sempre oggi i presidenti delle Province di Modena e Reggio Emilia, Fabio Braglia e Giorgio Zanni hanno accompagnato Figliuolo sul posto della frana di Baiso (sull'appennino di Reggio Emilia) e ribadiscono: "Si è atteso fin troppo tempo che il Governo designasse un commissario e ora non possiamo permetterci ulteriori attese, anche perché la stima dei danni è destinata ad aumentare, se non si interviene con rapidità". I "Comuni sono in grave difficoltà perché hanno esaurito le risorse da mettere a disposizione per i primi lavori di somma urgenza, e mancano ancora le risorse necessarie agli indennizzi per quanti hanno subito danni alle proprie attività". Dunque "siamo a piena disposizione della struttura commissariale e del Governo, ci attendiamo altrettanta collaborazione per il bene dei tanti cittadini che attendono risposte", concludono i due presidenti. (DIRE)

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