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Cassa integrazione Maserati, attacco della Fiom: "Lavoratori traditi"

Indetta un'assemblea per fare il punto della situazione: i sindacato chiede risposte a Stellantis

La cassa integrazione agita i lavoratori Maserati, a Modena come a Torino. Il 23 gennaio in via Divisione Acqui arriverà Samuele Lodi della segreteria nazionale Fiom Cgil, in occasione di un'assemblea con le lavoratrici ed i lavoratori di Maserati Auto. Le assemblee si terranno presso il sito produttivo di via Ciro Menotti a Modena e successivamente presso l’Innovation hub di via Emilia Ovest.

L’ordine del giorno delle assemblee, che sono in corso di svolgimento in ogni stabilimento Stellantis, sarà il tavolo ministeriale del settore automotive e la situazione Stellantis. "Si tratta di una multinazionale che negli ultimi anni ha ridotto la propria occupazione, togliendo migliaia di posti di lavoro negli stabilimenti italiani, che utilizza quasi ovunque ammortizzatori sociali, che sposta altrove il proprio indotto. Il tema è uno solo: Stellantis cosa intende fare in questo paese?", si domanda la FIom.

"Poco prima di fine anno, lavoravano a Modena operai in cassa integrazione in trasferta dagli altri stabilimenti, qui il problema pareva essere solo quello di dotarsi di una migliore organizzazione per rispondere alle esigenze produttive. La Fiom Cgil non ha mai nascosto le proprie preoccupazioni: uno stabilimento che produce di fatto un solo modello di auto, è sicuramente in balia degli alti e bassi del mercato, ma fino all’autunno i fatti ci hanno smentito".

Il sindacato ricostruisce così quanto sta accadendo nella fabbrica modenese: "In pochi giorni, dal bisogno di produrre di più si è passati alla richiesta di cassa integrazione, motivata dal calo di ordini. Dapprima alcune giornate a fine dicembre e a inizio gennaio, poi una settimana in coincidenza con la settimana del patrono di Modena, comunicate prima della chiusura feriale natalizia. I lavoratori sono rientrati dalla cassa integrazione lunedì 15 gennaio ed è subito pervenuta l’ulteriore richiesta di altre 2 settimane. Nei fatti i 220 lavoratori e lavoratrici del sito di via Ciro Menotti saranno posti in cassa integrazione il 29 gennaio e rientreranno al lavoro il 19 febbraio. Un periodo così lungo e continuativo non si era mai visto, abbastanza lungo da mettere a rischio non solo il salario, ma anche la maturazione dei ratei e delle ferie".

"All’incontro che si terrà il prossimo 25 gennaio chiederemo all’Azienda di garantire che questo non accada - aggiunge la FIom in una nota - Chiederemo anche di spiegarci come è possibile passare, in poco più di un mese, dal bisogno di occupare lavoratori in trasferta, alla cassa integrazione. Sembra un gioco delle tre carte sulla testa delle persone, ora è ai lavoratori di Modena che viene chiesto di trasferirsi temporaneamente a Torino o altrove se non vogliono fare cassa integrazione. Contemporaneamente dal sito di via Emilia Ovest dove sono occupati oltre 800 ingegneri che lavorano su progetti per tutto il paese, qualcuno ci comunica di non sapere più quale sarà il prossimo progetto, e se c’è. Maserati ci deve delle spiegazioni, deve spiegazioni e certezze occupazionali alle lavoratrici e ai lavoratori". 

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