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Procure "silenziate" dalla legge Cartabia, in centro la protesta dei giornalisti

Sit-in dell'Associazione stampa modenese presso al chiesa di San Carlo dove è in corso il Dig Fetival per denunciare il "persistente atteggiamento di chiusura da parte di Procure e forze dell’ordine nei confronti del sistema dell’informazione"

Questo pomeriggio presso la chiesa di San Carlo, l'’intervento di del magistrato Nicola Gratteri, neoprocuratore di Napoli, nell'ambito del Dig Festival in corso in questi giorni a Modena è stato anticipato da un momento di protesta. Un sit-in-composto della durata di alcuni minuti promosso dal sindacato dei giornalisti regionale Aser e dall'Associazione Stampa Modenese, con l'obiettivo di dare voce ai colleghi per denunciare il persistente atteggiamento di chiusura che si è creato tra Procura, forze dell’ordine e il sistema dell’informazione. Un problema che riguarda l'intero Paese e Modena in particolare, nonostante i tentativi di dialogo e di confronto avviati.

"Dall’avvento della cosiddetta riforma Cartabia le Procure hanno limitato drasticamente i canali di comunicazione con i giornalisti, utilizzando come unico strumento sommarie e incomplete note stampa - spiegano i promotori - A Modena l'uccisione del sedicenne pakistano Muhammad Arham, accoltellato al parco Novi Sad a fine marzo e il delitto di Friday Endurance, ucciso domenica 20 agosto in corso Vittorio Emanuele, sono valsi da parte della Procura due semplici resoconti di venti righe ciascuno". Anche la nostra testata ne aveva dato conto qui.

Aser cita anche altri casi: "A Ferrara nella tarda sera del primo settembre, all’interno di un bar del centro al termine di una violentissima rissa, un uomo di 43 anni è stato ucciso a bottigliate e coltellate. Il giorno dopo nonostante le continue richieste dei colleghi di carta stampata, tv e web, da forze dell’ordine (carabinieri in questo caso) e Procura non è arrivata nessuna nota o ricostruzione ufficiale dell’accaduto. Il comunicato è arrivato solamente alle 12.48 di domenica 3 settembre dove si avvisava che, testuale, era morto un uomo in un bar del centro cittadino".

E ancora: "Episodi analoghi si sono verificati anche nel Bolognese. Spiace constatare come sempre più spesso anche efferati delitti vengano affrontati, da Procure e Forze dell’ordine, con semplici resoconti di poche righe da diffondere alla stampa senza offrire la possibilità di fare domande e approfondire i contenuti per offrire all’opinione pubblica un’informazione corretta e il più possibile completa. In questo modo viene meno il ruolo del giornalista e si mette a rischio la qualità dell’informazione. Non possiamo tornare ai tempi delle veline.

L'azione di oggi - che ha ottenuto il riconoscimento dello stesso Nicola Gratteri, da tempo critico sulla riforma Cartabia - voleva sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni su un problema che sta limitando il diritto di cronaca e il diritto dei cittadini a essere informati.

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