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Cronaca Castelfranco Emilia

Riciclaggio per la Camorra, arrestati due fratelli imprenditori di Castelfranco

Le Fiamma Gialle in azione dall'alba di ieri a Firenze e in diverse altre città, tra cui Castelfranco Emilia: 34 misure cautelari e sequestri per oltre 8 milioni contro la criminalità organizzata

I militari del comando provinciale di Firenze e dello Scico di Roma della guardia di finanza, alle prime luci dell’alba di mercoledì 20 gennaio 2021, nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Dda di Firenze, hanno eseguito un provvedimento del gip del tribunale di Firenze Federico Zampaoli, che ha disposto 34 misure cautelari di cui 4 in carcere, 6 ai domiciliari, 9 obblighi di dimora e 15 misure di interdizione personale con divieto di svolgimento di tutte le attività inerenti l’esercizio di imprese e il sequestro preventivo agli indagati di beni e disponibilità, anche per equivalente, fino alla concorrenza di circa 8,3 milioni di euro. Un centinaio gli uomini delle fiamme gialle impegnati nelle operazioni.

I reati contestati a vario titolo sono associazione per delinquere, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego, intestazione fittizia di beni, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti con l’aggravante di aver favorito l’associazione camorristica clan dei Casalesi.

La complessa attività di indagine, svolta dal gruppo investigativo criminalità organizzata del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Firenze, fondata anche sulla sistematica ricostruzione dei movimenti bancari e finanziari, nonché su minuziosi accertamenti economico-patrimoniali, ha riguardato gli anni dal 2016 al 2018 e ha coinvolto diverse persone legate a vario titolo al clan della camorra.

Partendo dal flusso dei pagamenti relativi all’esecuzione dei lavori appaltati, le fiamme gialle hanno disvelato un complesso sistema di false fatturazioni posto a copertura di cospicui e continui bonifici in uscita dalle aziende di costruzione e disposti a vantaggio di società “cartiere”. I conti correnti di queste venivano poi svuotati attraverso un’organizzata squadra di “bancomattisti prelevatori”, persone prossime alla soglia della povertà e alcune delle quali beneficiarie di reddito di cittadinanza (RdC, sostegno economico introdotto nel 2019) o di emergenza (REM, misura introdotta a seguito dell’emergenza epidemiologica), remunerate dal sodalizio con commissioni pari al 2 - 3% delle somme monetizzate (equivalenti a somme nell'ordine dei 50/100 euro).

Nel dettaglio, è stato rilevato un sofisticato sistema fraudolento, fondato su diverse società, ritenute riconducibili agli indagati e formalmente gestite da prestanome, che hanno svolto diversi lavori edili sul territorio nazionale, operando perlopiù in subappalto.

L’esecuzione dei lavori e la successiva fatturazione da parte dei committenti dava corso ad una prima serie di fatture per operazioni inesistenti a favore di società di comodo che attestavano falsamente la collaborazione nei lavori. L’ulteriore fase prevedeva altre fatturazioni per operazioni inesistenti a favore di altre “cartiere”, i cui amministratori, anch’essi meri prestanome, operavano il prelievo di contanti delle somme di denaro a titolo di pagamento di prestazioni in realtà mai rese. Dedotti i compensi ai prestanome, le somme prelevate finivano poi ai promotori dell’associazione a delinquere per essere successivamente riciclate attraverso investimenti immobiliari nelle province di Pistoia, Lucca, Modena, Roma, Isernia e Caserta. 

Tra le persone finite al centro dell'inchiesta anche due fratelli di origine casertana trapiantati a Castelfranco Emilia, Giuseppe e Raffaele Diana. Entrambi sono accusati di essere i promotori del sistema di riciclaggio che coinvolgeva diverse imprese "cartiere" sul nostro territorio, attraverso le quali transitava il denaro destinato agli investimenti immobiliari del clan. 

Il Sindaco di Castelfranco Emilia Giovanni Gargano ha rivolto "un sentito ringraziamento alla Magistratura e ai militari della Guardia di Finanza per il loro straordinario lavoro di investigazione seguendo la visione di Giovanni Falcone "follow the money". Questa l'ulteriore risposta a tutti coloro che in tutti questi anni di Amministrazione mi hanno attaccato dandomi del visionario o peggio: "di colui che guarda troppi film". Dopo aver costruito l'Osservatorio della Legalità della nostra Città, organizzato numerose iniziative a sostegno della cultura della Legalità attraverso la testimonianza diretta dei protagonisti, etc, questa è una nuova risposta a coloro che non credono che la camorra sia presente sul nostro territorio, fa affari e si confonde. Continuerò, per quello che è in mio potere, a collaborare con le Autorità dando loro ogni spunto per essere sempre più efficaci al contrasto di questo fenomeno e parimenti a organizzare incontri pubblici utili ad informare la popolazione. Anche questa per certi versi è una 'vaccinazione'”.

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