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Cronaca Mirandola

Spose "in vendita" per ottenere il permesso di soggiorno, 15 arresti

Le donne e gli intermediari/organizzatori intascavano fino a 12mila euro dagli stranieri che con il finto matrimonio avevano garanzia di poter soggiornare in Italia. Questa mattina il blitz di 130 Carabinieri in diverse regioni, perquisizioni anche a Mirandola

I Carabinieri di Savona hanno smascherato, dopo una lunga e complessa indagine, un'organizzazione che offriva a cittadini stranieri extracomunitari la possibilità si sposarsi con una donna italiana e ottenere, con la scusa del ricongiungimento famigliare, il permesso di soggiorno definitivo in Italia. Un sistema consolidato, più simile ad un'agenzia viaggi che ad una matrimoniale, che offriva una sorta di pacchetto "all-inclusive" dal costo di 10-12.000 euro.

Quella che l'Arma ha ribattezzato Operazion "Nozze d'Oro" è giunta a conclusione questa mattina all'alba, con una serie di arresti e perquisizioni che ha impiegato ben 130 Carabinieri, dal Piemonte fino alla Calabria. In particolare, è stata eseguita una perquisizione anche a Mirandola.

A finire in carcere sono stati i cinque organizzatori, quattro magrebini e un italiano: Said Assouli di 46 anni, Kadija Nasser di 48 anni, Hamid Tarik di 36 anni, Hatim Elasraoui di 35 anni e Luigi Accattatis di 51 anni. Il reato contestato è quello di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e falso per induzione.

Arresti domiciliari invece per dieci donne, nove italiane e una di origine polacche, che ricevevano il 50% della somma pagata dai "mariti", mentre il resto finiva nelle tasche dei due testimoni selezionati per l'occasione (mille euro a testa) e in quelle degli organizzatori (4.000 euro a matrimonio). Anche tredici sposi, tutti originari di Marocco, Tunisia ed Egitto, sono stati denunciati dai Carabinieri.

Il servizio offerto da questa organizzazione criminale era davvero accattivante e nulla era lasciato al caso. Il "pacchetto" comprendeva le spese di viaggio per arrivare in Italia, tutta l'organizzazione burocratica con pubblicazioni e cerimonia in Comune e perfino il servizio fotografico per "il giorno più bello". Le donne non avevano alcun coinvolgimento con gli extracomunitari, che vedevano solo per il giorno delle nozze: una volta ottenuto il permesso di soggiorno non restava alcun legame.

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