Estate ai margini, ancora bivacchi e giacigli sotto il cavalcavia Cialdini

Proprio come un anno fa, alcune persone senza fissa dimora che vivono in città hanno scelto l'area sotto al cavalcavia Cialdini per trascorrere le notti e i giorni di questa calda estate. Le arcate fra i piloni sono infatti abitate da diversi giorni: chi ha steso semplici cartoni e coperte, chi invece ha costruito un piccolo accampamento con tende e altro per vivere in modo più stabile.

Per farlo sono anche state forzate le reti che erano state installate proprio a questo scopo, dopo lo sgombero avvenuto nel luglio scorso, quando "l'accampamento" stava assumendo propprzioni preoccupanti sotto il profilo dell'ordine pubblico. Oggi la situazione si ripropone, anche se con un minor numero di homeless presenti.

Tutta l'area alle spalle della stazione ferroviaria (compresa la Porta Nord dove si trova un ospite fisso) è tradizionalmente una zona capace di fare da catalizzatore per i senzatetto. Lo è in particolare per la presenza di strutture e luoghi abbandonati capaci di offrire riparo dalle intemperie e da occhi indiscreti. C'è anche la vicinanza con il centro di accoglienza Porta Aperta, da decenni punto di riferimento insostituibile per chi vive in condizioni di estrema difficoltà.

Non è poi un caso che l'area di via Razzaboni, accanto al la sede Hera sia diventata tappa stabile dei volontari del gruppo Ceis, con il progetto "Sulla Frontiera" che si occupa di fornire conforto materiale e immateriale ai senzatetto o a chi si trova in particolari condizioni di povertà. Sotto il cavalcavia, perciò, si radunano quotidianamente diverse persone che accedono a questo servizio di strada.

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