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Cronaca Campus Universitario / Via P. Vivarelli

"Unimore inadempiente": così i fratelli Madonna chiudono il bar di Ingegneria

Dopo anni di tensione, il 30 giugno scorso il bar del dipartimento di Ingegneria di Unimore gestito da Lucasia s.r.l. ha chiuso i battenti. Dopo l'apposizione "arbitraria" dei sigilli i titolari stanno valutando azioni legali nei confronti dell'Università

Il bar del dipartimento di Ingegneria di Unimore, in appalto da svariati anni da Lucasia s.r.l., società gestita dai Fratelli Madonna, ha chiuso i battenti il 30 giugno scorso. La cuasa risiede in un contenzioso tra i gestori e l'Ateneo, che si trascina da tempo.

Secondo quanto denunciato dalla società appaltatrice, la chiusura sarebbe stata il risultato di gravi inadempimenti da parte dell'Università di Modena e Reggio Emilia, da ultimo trascritti in una diffida all'adempimento notificata dai legali della ditta ad Unimore ed al suo Rettore. Tali inadempimenti, sarebbero consistiti innanzitutto nel mancato rispetto del diritto di prelazione nell'organizzazione di catering all'interno dell'ateneo, che avrebbe causato a Lucasia s.r.l. perdite "di circa 100mila euro annui".

A circa 50mila euro invece, ammonterebbero le perdite causate dall'arbitraria - secondo la ditta - installazione di erogatori di acqua potabile gratuita nelle immediate vicinanze del bar, ai quali si aggiungerebbero 60mila euro di mancato risarcimento per un allagamento nei locali dell'Università. Da ultimo, secondo i legali dei Fratelli Madonna, Unimore non avrebbe provveduto ad adeguare alla normativa infortunistica i percorsi utilizzati dai fornitori per il trasporto e la consegna dei prodotti necessari all'attività del bar. 

"Questo comportamento ha causato danni di immagine ad una società che da sette anni lavora in modo professionale, fornendo prodotti di qualità, e le perdite economiche ci hanno condotto al fallimento" ha dichiarato Luca Madonna, "così hanno distrutto un'azienda che ha sempre guadagnato e pagato regolarmente affitti e spese, lasciando famiglie senza lavoro ed investimenti ancora da pagare". 

"Lunedì 3 luglio siamo andati al bar" racconta Madonna, ma Unimore "ha sigillato tutti i locali contenenti i beni di nostra proprietà: abbiamo quindi chiamato i Carabinieri, che hanno invitato Unimore a rimuovere i sigilli apposti senza averne alcun diritto". I sigilli gialli e neri con i quali erano state chiuse le porte del locale oggi non ci sono più, ma la vicenda potrebbe finire in tribunale perchè la famiglia Madonna non esclude di intraprendere azioni legali. 

Sulla vicenda si è espressa, un paio di settimane fa, anche l'Università di Modena e Reggio Emilia, dichiarando che "su alcuni aspetti della vicenda c’è un contenzioso in corso e, pertanto, non riteniamo opportuno entrare nel merito. L'Ateneo ha gestito il rapporto con la ditta 'Lucasia' nel rigoroso rispetto del contratto e del relativo capitolato. Inoltre, durante la pandemia, ha fortemente ridotto, fino ad azzerarlo in un anno, il canone di concessione".

Se l'Università dichiara una riduzione del canone di concessione durante la pandemia, i legali della ditta fanno presente che, in generale, anche relativamente ad una possibile riduzione del canone di concessione, Unimore - pur dimostrandosi formalmente disponibile al dialogo - ha sempre rifiutato di scendere a compromessi. 

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