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Cronaca

Sette rapine e un tentanto stupro, condannato a 19 anni di carcere

Il nordafricano è stato condannato per una serie di fatti avvenuti fra il 20218 e il 2019: le prostitute erano i suoi obiettivi. In un caso una vittima era stata ferita con un machete

Il Tribunale di Modena si è pronunciato su una serie di fatti di cronaca, confluiti nell'indagine e nel processo a carico di A.S., un 38enne marocchino che si trovavav già in carcere dopo essere stato individuato dalla Squadra Mobile di Modena come l'autore di una serie di rapine. I fatti sono riferiti al periodo compreso fra il mese di novembre 2018 ed il mese di gennaio 2019: oltre a 7 rapine violente, l'uomo era accusata anche di tentata violenza sessuale ai danni di una prostituta.

Si tratta di fatti commessi  nei confronti di vittime occasionali, spesso per poche decine di euro, in due casi per farsi consegnare un'automobile, abbandonata poi dopo poche ore. Le rapine erano sono state commesse minacciando le vittime con grossi coltelli da cucina, in un’occasione ha colpito una delle vittime con un’arma definita dalla persona offesa un “machete”, provocandogli lesioni con prognosi di 30 giorni

Il Tribunale Collegiale di Modena - presieduto dal dott. Mazza - ha condannato l’uomo per tutti i fatti contestati ad eccezione di un episodio di rapina, alla pena complessiva di 19 anni di reclusione. Nello stesso procedimento è stato condannao a 2 mesi anche un suo connazionale, ritenuto il ricettatore di un telefono rubato durante una delle rapine.

"L’escalation di violenza messa in atto dall’imputato è stata per fortuna interrotta dalle efficaci indagini della Squadra Mobile, coordinate dalla Procura, che hanno consentito di individuare il responsabile ed ottenere dal Giudice una misura cautelare in carcere - ha ricordato il procuratore Di Giorgio - La celebrazione del processo di primo grado davanti al Tribunale, che si è concluso a circa due anni dai fatti, ha consentito di giungere ad una pronuncia di primo grado molto severa, la cui pena, già in espiazione in via cautelare, sarà messa definitivamente in esecuzione dopo il passaggio in giudicato, all’esito degli eventuali ulteriori gradi di giudizio. Si tratta di risultati che vanno conosciuti e che dovrebbero far riflettere a fondo sulla non convenienza delle scelte di comportamenti criminali".

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