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Cronaca

"Questura e Tribunale, no all'occultamento delle notizie"

Gerardo Bombonato, presidente regionale dell'Odg: "Criticità nei rapporti tra giornalisti, Questura e uffici giudiziari: verrebbe da pensare che per qualcuno sia più comodo eliminare le notizie che risolvere i problemi"

Stando ai dati della Questura di Modena, nel 2011, nella nostra provincia, si sono verificat3 282 rapine, 3.263 furti in appartamento, 1.151 furti di auto, 5.488 furti su auto in sosta e 1.391 colpi in esercizi commerciali. Di questi episodi, solo una percentuale infinitesimale viene riportata dalle autorità competenti agli organi di informazione locale, creando non pochi imbarazzi ai giornalisti che ogni giorni si occupano di cronaca nera. Ad evidenziare questa situazione problematica è stato Gerardo Bombonato, Presidente dell'Ordine Regionale dei Giornalisti: "I colleghi di cronaca nera e giudiziaria - ha esordito in un comunicato stampa - lamentano da tempo gravi problemi e difficoltà di rapporti e di collaborazione con forze dell’ordine e uffici giudiziari che di fatto limitano gravemente, se non addirittura impediscono, la loro attività quotidiana e di conseguenza l’informazione cui cittadini e lettori hanno diritto".

OCCULTAMENTO - Per il Presidente regionale dell'Ordine, è stata ampiamente oltrepassata la soglia della sopportazione: "La situazione è giunta a livelli francamente insostenibili, per non dire grotteschi - ha lamentato - Non credo di esagerare se parlo di vero e proprio occultamento delle notizie. Dal furto di biciclette alla rapina, dallo scippo alla bomba esplosiva in stile Mesagne (per fortuna rivelatasi poi innocua, un falso allarme avvenuto al Policlinico la scorsa settimana), giorno dopo giorno in un crescendo assurdo si rischia il black out informativo. Con buona pace dell’opinione pubblica che viene scientemente tenuta all’oscuro di ciò che accade in città e provincia".

NESSUN CONTATTO - Assieme ai colleghi giornalisti modenesi, Bombonato si è immerso nella routine di chi si cimenta nella cronaca nera geminiana: "Ho verificato di persona come la legittima richiesta di informazioni dei colleghi si infranga quasi sempre di fronte a un contatto impersonale e telefonico col centralino che dichiara (quasi si fosse alla dogana o di fronte a un messaggio preregistrato): 'Nulla da dichiarare', senza un referente preciso cui ricorrere (si sa, il nostro mestiere non ha orari e non è predeterminato) in casi straordinari, costretti ad assurde e rigide fasce orarie anche per verificare la fondatezza di certe notizie. Stesso trattamento viene riservato ai colleghi delle agenzie di stampa o di testate nazionali. Verrebbe da pensare, ma ci rifiutiamo di farlo per rispetto verso i cittadini e verso noi stessi, che per qualcuno sia più comodo eliminare le notizie che risolvere i problemi della gente".

NORMALI RAPPORTI - Alla luce di questa situazione disastrosa, Bombonato si augura che si possa arrivare celermente a una soluzione: "Non capendo questo atteggiamento di ostilità e non volendo in nessun modo credere a una mancanza di rispetto nei confronti di chi svolge il proprio lavoro come servizio pubblico, convinti che il diritto dei cittadini ad essere informati prevalga sul diritto-dovere di cronaca, l’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, insieme all’Associazione stampa modenese, auspica un ripristino di normali e corretti rapporti di lavoro e si dichiara disponibile a un confronto e a ogni possibile chiarimento con le autorità: dal Prefetto ai responsabili del Tribunale e della Procura, dal Questore al Comandante dei carabinieri. Nell’interesse di tutti e soprattutto dei cittadini di Modena".

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