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Cronaca

Crescono le imprese multietniche, a Modena ormai è la norma

Indagine Confesercenti sulle imprese straniere. Prevalenza di marocchini e bengalesi sia tra gli operatori in sede fissa che ambulanti. Nella ristorazione, i cinesi: 635 le attività gestite tra città e provincia

“Anche a Modena, come del resto sul territorio nazionale circa il 40% dei commercianti non italiani è marocchino o bengalese, mentre gli operatori di nazionalità cinese risultano in numero maggiore nella ristorazione. Confermata in questo modo la vocazione multietnica del settore”, questo quanto afferma Confesercenti Modena a seguito di un’indagine di Confesercenti Italia basata su dati camerali Italia rispetto il numero di imprese straniere nel commercio e nel turismo. Nel 2015 sono ormai 238.270, le attività imprenditoriali presenti nel Paese guidate da persone non italiane – cittadini U.E. e non - mentre sul territorio modenese ammontano a 2.216. Fenomeno presente in tutti principali settori, in particolare nel commercio ambulante, in quello dell’ingrosso e della vendita al dettaglio - categoria quest’ultima che racchiude minimarket, alimentari e non alimentari - e nei pubblici esercizi.

Le imprese straniere
L’incidenza delle imprese straniere nel modenese è particolarmente significativa nel commercio all’ingrosso e al dettaglio. Al terzo trimestre 2015 quelle attive risultano 1.540 e 1012 solamente quelle operative del commercio al dettaglio, in cui nella gestione prevalgono persone di nazionalità extra U.E. (938, contro solo 74). Seguono alloggio e ristorazione, con 649 imprese straniere dove spiccano 635 attività tra bar e ristoranti di cui 556 sono i pubblici esercizi gestiti da cittadini di provenienza extra U.E.. Il commercio è il comparto a più alto tasso di internazionalizzazione della nostra economia. Complessivamente, nel commercio al dettaglio oltre il 15% delle imprese è guidato da imprenditori stranieri. Una percentuale che aumenta nel commercio ambulante, dove ormai le imprese non italiane stanno raggiungendo la metà del totale. Tra i settori che hanno visto la maggior crescita di imprese straniere in sede fissa è da segnalare il dettaglio di ortofrutta, ma pure anche quelle che trattano altri prodotti alimentari.

Gli imprenditori stranieri
Quarantenne, uomo, proveniente da una nazione dell’Asia o dell’Africa: è questo l’identikit dell’imprenditore straniero. Nel commercio al dettaglio l’età media dei titolari di attività stranieri è di 42,6 anni, ed è mediamente più bassa di circa 7,5 anni rispetto agli imprenditori italiani. In bar e ristoranti invece l’età media degli imprenditori stranieri è 41,9 anni (differenza di 5,8 anni rispetto agli italiani). La scelta della tipologia di attività appare strettamente legata alla nazionalità di provenienza. Nel commercio sono attivi soprattutto gli imprenditori provenienti da Marocco e Bangladesh. Insieme, queste due nazionalità costituiscono circa il 40% del totale degli stranieri del settore, e sono specializzati nell’ambulantato e nell’ortofrutta. Al terzo posto c’è la Cina, con una presenza più forte nell’abbigliamento sia fisso che ambulante, seguita dal Senegal, dove la vocazione per il commercio ambulante è quasi totalizzante e da quelli provenienti dal Pakistan. Singolare ed interessante invece il settore della ristorazione: in provincia di Modena, su quasi 4100 bar e ristoranti attivi sul territorio quelli gestiti da stranieri sono oltre il 15% ormai dove la maggioranza è a guida cinese.

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