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Cronaca

La musica dietro la console, i 4 Dj modenesi più talentuosi del momento

La musica elettronica ha ormai conquistato l'egemonia musicale, ma cosa succede dietro la console? Abbiamo intervistato i 4 dj modenesi più talentuosi del momento

I gusti musicali in questi ultimi vent'anni sono cambiati e anche radicalmente, e se un tempo c'era eterogeneità dei generi, oggi predomina la musica da discoteca. Spesso questa viene confusa con quello che si può improvvisare sui vari mix scaricabili gratis dal web, ma si tratta invece di un lavoro ricercato e importante. Abbiamo quindi deciso di intervistare i quattro dj più noti e più tecnici di Modena.

DJ ROBBY GIUSTI

1)  Come, quando e perché è nata questa passione per il dj set? Ho iniziato a produrre circa 20 anni fa, inizialmente come tastierista per poi trasformarmi in un dj producer. Nel 2013 sono arrivato ottavo ai dance music Awards nella categoria Remixer Italiani, primo chiaramente Gabry Ponte. 

2) Pensi che in Italia si possa creare un gruppo di dj di fama internazionale? In italia ci sono molti dj di fama internazionale, in verità molta della musica che sentiamo un po in tutto il mondo proviene proprio dall’Italia. Personalmente ho collaborato nel remix di Tanti auguri di Raffaella Carrà che poi ci ha portati in un mini tour in Brasile, nel 2014 invece con il Brano Caxirola siamo arrivati primi in classifica nelle novità Dance negli Usa, presentando il disco nel più importante network di Los Angeles. 

3) Com'è la tua vita da dj? La mia vita da dj, è molto variegata, non mi reputo un dj live ma un dj da studio, un dj producer.  Nei locali preferisco suonare live con il Duo Italiano e “condire la serata “ con un paio d’ore in consolle per far ballare a 360 gradi quello che mi viene in mente. Attualmente sono impegnato al Morositas alle scuderie, alla Vecchia Cantina di Castelvetro e al Baluardo della Cittadella.

4) Che progetti hai per il futuro? Attualmente stò producendo diversi prodotti, dall’Edm più estrema al Hip/hop, dal pop Italiano alla Latin Dance. Il duo progetti che stanno uscendo in questi giorni sono il follow up di mueve la Colita, insieme al DJ EL GATO e alla prima ballerina di Chiambretti Gessica Taghetti, e il disco di un grande rapper del quale adesso preferisco non svelare nulla. La cosa di cui vado più orgoglioso è la mia discografica che si chiama Infinity, dove faccio anche produzioni cinematografiche.

DJ REKS - GIAN MARCO RIGHI

1) Come, quando e perché è nata questa passione per il dj set? Questa idea nasce da piccolo quando avevo comprato una mini-console per gioco, perché tutti suonavano il flauto e io non ero capace, e il prof di musica me lo aveva consigliato. Mi appassionò tanto che chiesi ai miei di lavorare con loro per comprarmi una console più professionale e sono entrato in disco e radio, per arrivare oggi a suonare in due discoteche.

2) Pensi che in Italia si possa creare un gruppo di dj di fama internazionale? Penso che in Italia si possa creare un gruppo internazionale ma uniti tra di loro mai, sono contento di avere un'etichetta e di giocare con la mia squadra. L'Italia è un paese ancora indietro sulla musica, e penso che manchi cultura musicale, perché l'italiano medio non guarda all'estero ma a casa sua, anche a causa della scelta delle radio che propongono solo roba commerciale. Tanto che cerco di ispirarmi proprio alla musica "nera" hip-hop americana.

3) Com'è la tua vita da dj? E' la vita perfetta, quello che mi diverte è far ballare tanti ragazzi che mi seguono e mi apprezzano. Mi piace conoscere persone e far emozionare loro, ed essere anche al centro dell'attenzione, perché credo sia importante e non un vizio da nascondere. 

4) Progetti per il futuro? Intanto sto andando avanti con i miei mix-tape delle canzoni americane più famose però attraverso un mio taglio, così come continuare con la mia etichetta perché dopo averla fondata siamo riusciti a collocare tanti ragazzi. Penso sia già un lavoro dato che posso campare con questa passione, il mio grande sogno è aprire i concerti dell'hip-hop italiano. 

MARCO CIPOLLETTA

1) Come, quando e perché è nata questa passione per il dj set? Questa passione nasce a 11 anni quando comincio a studiare musica alla scuola Alberto Pio a Carpi imparando chitarra, chitarra elettrica e batteria. Dopo una serie di concerti in teatro a Carpi, anche con Elio e le Storie Tese, poi mi sono spostato a Parma dove studiavo anche al conservatorio per percussioni e intanto mi sono appassionato alla musica jazz, poi sono tornato a Carpi dove ho avuto i primi contatti con le discoteche. Ho voluto unire la tecnica musicale con il mondo sociale e da qui ho iniziato a studiare la console con un amico, creandomi un personaggio, fino a diventare resident dj al Kyi.

2) Pensi che in Italia si possa creare un gruppo di dj di fama internazionale? E' un periodo buio per le persone creative perché non abbiamo nè futuro nè motivazioni. Mancano persone che vogliono investire su di noi. Sembra che molto gira sui soldi e non sulla qualità, quindi si preferisce il raccomandato alla maturità musicale. Quello che mi dispiace è che c'è musica sempre più semplice, quella che non tira più fuori il meglio delle persone. 

3) Com'è la tua vita da dj?  E' difficile, non lo nego, perché oggi è importante costruirsi un personaggio, anche se la centralità della musica rimane perché la maggior parte del mio tempo lo passo in produzione. Molto spesso prendo ispirazione dai dj storici come Gigi d'Agostino, Christian Marchi o Gabry Pronte perché loro studiarono ogni singolo suono, quando adesso si va sempre di più verso la semplificazione della musica. 

4) Che progetti hai in futuro?   Le possibilità al giorno d'oggi sono davvero poche bisogna crearsi i propri spazi da soli, lottando e mettendosi in gioco, per ora il mio grande progetto è migliorare sempre di più il lavoro del mio gruppo con per esempio i nuovi arrivi che mi aspetto a breve

FABRIZIO ZANNI

1) Come, quando e perché è nata questa passione per il dj set? E' da quando ero giovane, a 17 anni, fui invitato a mettere su un po di musica in un locale di Soliera che oggi non esiste più, lo SKY. Mettevo i lenti ed esploravo così il mondo della musica degli anni 70. 

2) Pensi che in Italia si possa creare un gruppo di dj di fama internazionale? I Djs Italiani, vogliono apparire troppo e pochi, sono pochi i veri intenditori di musica, infatti molti lo fanno per altri motivi. All'estero non è così dove molti conoscono la storia della musica da cui prendono spunto. Alla  musica elettronica italiana manca una sbirciata all'estero. I miscellaneos di razze e ritmi e le contaminazioni sono l'ingrediente giusto. Il Touch Italiano e' apprezzato ma non basta, senza poi considerare i limiti della lingua.

3) Com'è la tua vita da dj? Oggi non frequento più le Disco come una volta, quando vado faccio come gli altri, cioè bevo un drink e faccio due chiacchiere. Oggi fatto lo strategico, cioè quella persona che con esperienza musicale e di DJS assembla brani e si fa venire in mente delle idee per produrre CD e sopratutto Compilation.

4) Che progetti hai in futuro? Già molte soddisfazioni me le sono tolte. Oggi la parola accontentarsi ( ma non troppo ) secondo me è' la parola giusta da usare per me. Di più, un Modenese senza essersi trasferito all' estero, non può pretendere. La mia nuova passione è la riscoperta del Vinile e infatti ultimamente mi sto occupando di quello. 

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