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Cronaca

Natale Modenese | I presepi da vedere a Modena e provincia

A Modena la tradizione del presepe è molto antica e così diversi sono i luoghi dove gli artigiani e gli appassionati hanno esposto le proprie creazioni

IL PRESEPE DEL DUOMO. Tra le tante meraviglie artistiche che possiamo trovare all'interno del nostro duomo, nel periodo natalizio non possiamo non segnalarvi il presepe di terracotta di Begarelli. Il presepe è uno dei pochi permanenti che possiamo trovare in zona e venne realizzato da questo Antonio Begarelli, un artista modenese tra i più importanti in Europa per la lavorazione della terracotta. Un mistero però avvolge il colore e la finalità di quest'opera. Realizzato nel 1527 è oggi ancora visibile nella nata meridionale del duomo poco dopo la Madonna aureolata d'oro che spicca fra i Santi. E' considerato uno dei presepi storici più curati e più belli. Seppur sia di semplice terracotta, la finezza delle sue figure è ispirata all'arte classica e viene esaltata dalla composizione scenografica. 

IL MUSEO DEL PRESEPE (VILLANOVA). La collezione del Museo del Presepe di Villanova vede pezzi provenienti da tutto il mondo, in particolare dalla Spagna, dalla Palestina, dal Madagascar, dal Messico e dal Perù. Una passione che è stata tramandata dal suo fondatore, il parroco don Sesto Serri, un appassionato del collezionismo delle statuine del presepe e proprio nel 1972 decise di fondare questo museo. Il complesso più prezioso di questo vasto patrimonio è costituito da una serie di statuette napoletane databili alla fine del Settecento, che sembra appartenessero al grande presepe dei duchi d'Este. Tanti sono i presepi originali e curiosi, costruiti con le tecniche, le ambientazioni e i materiali più diversi. Ad esempio, una Natività è composta da 4.500 mollette da bucato in legno. Una serie di antiche incisioni e una bella raccolta di icone russe e greche completano il discorso tematico sulla Natività.

IL PRESEPE MECCANICO (PIUMAZZO). Il presepe fu iniziato verso gli anni '80 da Massimo Balestri ed Ernesto Bottazzi, il primo contribuì a profitto delle sue grandi capacità di scenografo, mentre il secondo alimentò il presepe con un sofisticato programma auto-costruito. In collaborazione con il compianto ed indimenticabile Prof.Giovanni Santunione il presepe fu trasportato nell'oratorio, dove ha ancora oggi sede stabile, e fu ridisegnato sulle testimonianze del paesaggio locale. Nel tempo il presepe si ampliò fino ad arrivare ai circa 40 mq di oggi e di anno in anno viene arricchito. Oggi conta circa 100 statue animate che riproducono scene, situazioni e antichi mestieri della pianura padana.

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