Caccia ai clown assassini, tra psicosi e marketing d'Ognissanti

Stanno facendo parlare (fin troppo) di sé i fantomatici clown che si aggirerebbero per le vie e i parchi delle province di Modena e Reggio Emilia con l'intento di terrorizzare o malmenare giovani e meno giovani. A metà fra un horror di serie B e uno scherzo da gang di youtubers, il fenomeno è ormai in cima alla lista delle chiacchiere da bar o da intervallo scolastico, alimentato dalla stampa che parla a più riprese di “psicosi clown”. E così le chiacchiere alimentano chiacchiere e le segnalazioni prive di alcun fondamento si sommano, intasando i centralini delle forze dell'ordine, talvolta per ulteriore scherzo, talvolta per reale convinzione da parte di cittadini facilmente impressionabili.

A ben vedere, secondo quanto registrato fino ad ora dai Carabinieri, esisterebbe un unico episodio verificatosi a Spezzano di Fiorano, dove una ragazza sarebbe stata spaventata di notte da qualcuno travestito da pagliaccio. Certamente poca cosa, ma quanto è bastato per scatenare i social network e il passaparola tra gli studenti. E da lì è stato un crescendo di bufale e dicerie prive di alcun riscontro.

Nello svolgimento del proprio dovere, che vieta di sottostimare ogni possibile pericolo per la sicurezza, Carabinieri e Polizia stanno prendendo in considerazione le tante segnalazioni che giungono e svolgendo anche controlli in alcune aree specifiche, laddove sono giunte indicazioni più concrete di altre. Legittimo, anzi doveroso, per quanto apparentemente troppo zelante per una “psicosi” priva di riscontri.

Non stupirebbe se, al termine di questo caso mediatico, la psicosi clown si trasformasse in uno straordinario spot premeditato in vista dei party studenteschi di Halloween. Guerrilla marketing della paura insomma, ottimo sia per vendere qualche drink in più durante la notte del 31 ottobre, sia per sottrarre energie ai centralini delle nostre forze dell'ordine.