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Cronaca Stadio Braglia / Via Emilia Ovest, 192

Il tribunale ordina di riallacciare il gas, torna il riscaldamento nel condominio Aemilia

Il giudice ha imposto ad Hera di riallacciare il contatore, per garantire riscaldamento alle 60 famiglie e ai commercianti dello stabile. La controversia procederà in tribunale

Sono finiti i quattro giorni da incubo per i residenti e per chi lavora nel condominio Aemilia, un grosso stabile di via Emilia Ovest che dal 17 gennaio si trovava a l freddo a causa dei sigilli al contatore del gas apposti da Hera, che aveva interrotto la fornitura. 

Su ricorso dell'amministratore di condominio, il Tribunale di Modena ha emesso un decreto con il quale ha ordinato a HERA COMM Spa ed INRETE Distribuzione Energia Spa, per quanto di rispettiva competenza, di "cessare immediatamente la condotta antigiuridica consistente nell’impedire l’alimentazione del servizio di fornitura gas", nonché di "provvedere immediatamente alla riattivazione o ripristino dell’alimentazione al contatore del gas del predetto condominio".

Il giudice ha infatti preso visione della controversia esistente tra il condominio ed Hera - che ha visto tra le varie cose anche il mancato pagamento delle ultime bollette - e ha valutato come la priorità fosse attribuibile alle esigenze di chi vive nell'immobile. "In ragione di un criterio di bilanciamento - si legge nel Decreto - la comparazione degli interessi in gioco nella fattispecie evidenzia la rilevante sproporzione tra il disagio, da un lato, di parte convenuta derivante dal mancato incasso del corrispettivo della somministrazione, e il disagio -per non dire dei rischi per la salute- di tutti gli abitanti del condominio interessato, di non disporre di riscaldamento e acqua calda".

Finalmente quindi, oggi i termosifoni e l'acqua sanitaria sono tornati in funzione alle giuste temperature.

La vicenda tra le due parti, tuttavia, è ancora lungi dall'essere conclusa, tanto che è stata fissata un'udienza per la prossima settimana. Ricordiamo che pende una causa civile con la quale l'amministrazione condominiale intende avere contezza degli oltre 366mila euro che sarebbero stati versati indebitamente negli anni attraverso bollette frutto di misurazione erronee dei consumi, dettate da un contatore difettoso.

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