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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Cavezzo / Vicolo Solferino

Terremoto, Cavezzo: villa storica demolita ad insaputa dei proprietari

La famiglia Paltrinieri, proprietaria di una villa del 1912 in via Solferino, adirà le vie legali contro l'Amministrazione Comunale: effetti personali e cimeli storici sono andati perduti per sempre causa la demolizione

Case storiche abbattute a totale insaputa dei proprietari. Questo quanto accaduto nelle scorse ore a Cavezzo. Come riportato dalla stampa locale, nel piccolo centro della Bassa, le ruspe sono entrate in azione e avrebbero demolito alcune abitazioni senza preventiva informazione degli inquilini sfollati. A destare sconcerto è il caso di una villa storica in mattoni di via Solferino risalente al 1912. Come denunciato dai proprietari, la famiglia Paltrinieri, la casa ha resistito all'impeto del sisma, ma non all'Amministrazione Comunale, come mostrato nei giorni scorsi anche dalle telecamere del Tg3 regionale (il video sotto l'articolo).

IL RACCONTO - "Dopo la scossa del 20 maggio - ha raccontato Alice Calanca alla Gazzetta di Modena - eravamo rimasti fuori casa e la commissione regionale aveva poi dichiarato lo stabile momentaneamente inagibile ma recuperabile con gli opportuni interventi. Avevamo anche fatto fare una perizia da un ingegnere statico che era giunto alle stesse conclusioni. Dopo la scossa del 29 maggio, ci hanno detto che occorreva ripetere l’iter da capo ed è quanto abbiamo fatto. Abbiamo inoltrato una nuova segnalazione al Comune lasciando tutti i nostri recapiti e ci avevano assicurati che ci sarebbe stato un nuovo sopralluogo alla nostra presenza. Poi però, l’8 giugno scorso, mentre eravamo ospiti presso parenti, i nostri vicini ci hanno contattato avvertendoci che le ruspe stavano già abbattendo casa nostra. È stata una violenza nella violenza, avevamo lasciato tutto all’interno, cento anni di storia della nostra famiglia, confidando in quanto ci avevano detto. Non possiamo accettare quanto accaduto, ci siamo rivolti agli avvocati e intenteremo una causa civile e una causa penale".

IL SINDACO - Imbarazzato il Sindaco di Cavezzo Stefano Draghetti, firmatario dell'ordinanza con cui è stato autorizzato l'abbattimento in seguito ad una relazione dei Pompieri sulla sicurezza dello stabile: "I vigili del fuoco avevano demolito l’altro fabbricato adiacente (quello dove è presente il calzolaio "Lucidi e lacci"), un’abitazione privata che era proprio attaccata alla casa dei Paltrinieri, demolizione che era avvenuta con il consenso del proprietario - ha spiegato il primo cittadino al quotidiano di via Ricci - Purtroppo, una volta demolito quel fabbricato, i vigili del fuoco si sono accorti che anche l’altro stava cadendo e mi hanno chiesto un’ordinanza che consentisse loro di procedere per evitare possibili gravi rischi. Io ho firmato quell’ordinanza e purtroppo non c’è stato il tempo di avvertire i proprietari. Ora si discuterà sulle modalità, su eventuali torti e ragioni, ma io ritengo di avere agito in maniera corretta".

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