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Legacoop lancia un grido d'allarme e chiede aiuti al Governo e all'Europa

Il presidente di Legacoop Emilia-Romagna Giovanni Monti: “L’insieme delle cooperative emiliano-romagnole sta tenendo, ma la spesa energetica e il costo delle materie prime incidono pesantemente sui bilanci e mettono a rischio le imprese"

L’insieme delle cooperative emiliano-romagnole sta tenendo , non ha rinunciato a investire e ad ammodernarsi. L’ occupazione è costante  e, anzi,  per la prima volta è la mancanza di manodopera qualificata la prima preoccupazione per molte associate.  Tuttavia,  dall’inizio dell’estate  e in sintonia con i dati generali dell’economia europea si registra un  rallentamento , più o meno marcato a seconda dei settori, che è  destinato ad appesantirsi  a causa degli incrementi dei  costi delle materie prime e delle energie e per il crescente costo del denaro . Dovremo tenere gli occhi bene aperti sia in questo scorcio di 2022 e, soprattutto, nel corso del 2023 per cercare di  evitare evoluzioni drammatiche della situazione ”: è un quadro complesso quello tracciato da  Giovanni Monti , presidente di Legacoop Emilia-Romagna, che, assieme alla direttrice di Legacoop Emilia-Romagna  Barbara Lepri  e al responsabile dei rapporti istituzionali  Daniele Montroni , ha illustrato questa mattina a Bologna i dati della  Congiunturale elaborata dall’Area Studi di Legacoop assieme a Ipsos riferiti ai mesi di aprile-settembre 2022.

La liquidità  nelle cooperative emiliano romagnole risulta essere  ancora molto buona , ma con l’ aumento del costo del denaro  sarà sempre più complicato ricorrere alle garanzie bancarie. E già si registrano alcuni elementi che destano forte preoccupazione, come la  contrazione dei consumi che da tre quadrimestri si registra nella Gdo  e che, con l’inflazione e l’aumento del costo del denaro, senza interventi di sostegno alla domanda può solo aggravarsi. “ L’inflazione  – ha ricordato Monti – è una tassa che  colpisce maggiormente i redditi bassi e meno quelli alti, esacerbando le sperequazioni e minando la coesione sociale”.

Rallenta la crescita dopo la ripresa molto forte del 2021, si vedono  nuvoloni all’orizzonte , la  tempesta  è in arrivo a causa di un  contesto mondiale caratterizzato da tensioni commerciali, dalla speculazione e dalle guerre . Gli equilibri internazionali sono in discussione e dal 2007 si susseguono crisi di sistema.  A soffrirne di più sono le microimprese  che faticano molto a fare quadrare i conti: da una  recente indagine di Legacoop Romagna risulta che 10 cooperative su 100, le più piccole, rischiano di chiudere o di dovere ricorrere massicciamente agli ammortizzatori sociali . E  diversi  comparti , ad esempio quelli delle cooperative  socio-sanitarie  e dell’ agroindustria , sono  esclusi dai codici Ateco che stabiliscono quali siano le imprese energivore.

Lo choc dei costi energetici  – ha osservato Monti – si è innestato in un mercato che era  già in tensione  per la forte domanda seguita alla pandemia da Covid. Si tratta un  mercato molto volatile e soggetto alla speculazione che solo ora, e con molta fatica, si sta ipotizzando di controllare, perlomeno a livello europeo, ma ancora senza risultati visibili”.

Le previsioni di Prometeia  - con la quale Legacoop Emilia-Romagna collabora da tempo e con la quale, col sostegno di  Coopfond , ha  messo a disposizione delle cooperative la piattaforma Appia per monitorare in tempo reale il costo delle energie e delle materie prime  - indicano il  terzo trimestre 2024  come periodo in cui  i prezzi dell’energia  potrebbero  raffreddarsi.

È un periodo di tempo lungo, lunghissimo – ha rimarcato Monti –: anche se l’economia italiana è più robusta rispetto alle crisi energetiche degli anni Settanta, senza interventi decisi del Governo e dell’Europa corriamo forti rischi . Tutta Europa  rischia la recessione  alla quale potrebbe fare seguito una fase di  stagflazione . Occorrono  provvedimenti di defiscalizzazione più selettivi di quelli fatti fino ad ora , bisogna  uscire dalla logica dei codici Ateco  per definire le imprese energivore, è necessario  defiscalizzare parte dei salari e rafforzare gli strumenti di inclusione per dare respiro alle famiglie . E  porre molta  attenzione all’ attuazione del Pnrr , perché c’è il  rischio concreto di avere a disposizione una grande riserva finanziaria alla quale non corrisponda la capacità di attuare i progetti”.

Legacoop Emilia-Romagna lavora per  creare  forti relazioni di filiera , ad esempio tra la grande distribuzione, i consumatori e il comparto agroalimentare o, nella prospettiva di un nuovo welfare e della rigenerazione urbana, tra cooperative di abitanti e sociosanitarie, per “progettare –  scandisce Monti  –  avendo  una  visione ampia , che tenga conto degli  interessi di ogni soggetto delle filiere e che consenta risparmi e investimenti . Non è una s fida che riguardi la sola cooperazione, ma l’insieme delle comunità , dai soggetti istituzionali, alle altre associazioni di impresa a quelle sindacali: dobbiamo tutti ripensarci per mantenere alti gli standard di questa regione e dobbiamo c ooperare per competere”.

E a proposito della nota di integrazione al Def  varata dal Governo la scorsa settimana, Monti osserva che “le risorse,  30 miliardi di euro  tra fine 2022 e inizi del 2023,  basteranno a malapena per alleviare il costo energetico per le famiglie e per le imprese , mentre  mancheranno i sostegni agli investimenti e non verrà ridotto il cuneo fiscale , una misura necessaria che si può ottenere con una  revisione seria della spesa pubblica  che, però,  non vada a colpire il welfare e la sanità . Inoltre – conclude Monti – va  proseguita la lotta all’evasione fiscale , che ha già dato dei risultati,  senza mandare segnali che vanno nella direzione opposta”.

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