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Economia

Trasporto pubblico, fino a 100mila euro al giorno in più per il caro-carburante

Il coordinatore CAIPET ER Missiroli: “Situazione straordinaria, non si affronta  con i metodi tradizionali. La Regione si faccia portavoce delle nostre istanze. Via le accise dal carburante professionale, possiamo farlo subito”. 

“L’escalation da record dei prezzi dei carburanti per autotrazione sta mettendo in ginocchio le imprese emiliano-romagnole del trasporto persone che operano sia nel turismo che nel trasporto pubblico locale. Si tratta di attività già fortemente penalizzate dalla pandemia che ha interrotto e ridimensionato i flussi turistici”.  

Lo denuncia Davide Missiroli, coordinatore del CAIPET Emilia-Romagna, il comitato regionale delle associazioni di imprese del trasporto persone che riunisce le sigle regionali di ANAV, CNA, Confartigianato Imprese, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi. 

“Stiamo parlando di un incremento del 56% nell’arco di soli due giorni, al quale si deve sommare l’aumento del carburante dell’ultimo periodo” continua Missiroli, sottolineando come “tutto questo grava come un macigno sulle imprese”. “Né la ripresa post-Covid delle attività economiche, né gli eventi catastrofici di questi giorni possono giustificare tali aumenti. L'isteria che caratterizza questa fase del mercato ha fatto schizzare i prezzi così in alto da rendere evidente una speculazione finanziaria ai danni di imprese e cittadini, alla quale il Governo deve porre un immediato rimedio. Dobbiamo tutti prendere atto della straordinarietà della situazione e non affrontarla con i metodi tradizionali”. 

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L’impatto dell’aumento del carburante – spiegano dal CAIPET Emilia-Romagna - è talmente penalizzante per un settore come quello del trasporto persone, già colpito duramente dalla crisi pandemica, che non si scaricherà solamente sui margini di profitto e sul valore aggiunto di ciascuna impresa, ma porterà ad una marginalità negativa per ogni km percorso, soprattutto sulle imprese di bus che operano in sub-affidamento nei servizi di TPL.  

“I riflessi del caro-carburante su tutto il comparto TPL regionale – puntualizza il coordinatore Davide Missiroli - comportano un incremento di costi giornalieri pari a 100.000 euro al giorno. In un mese parliamo di 3 milioni di euro di costi aggiuntivi, del tutto insostenibili per le imprese”. 

Già oggi molte imprese private, duramente colpite dalla crisi Covid, non sono in grado di reggere finanziariamente così da non riuscire ad ottemperare ai loro obblighi contrattuali. “Se proseguono queste condizioni – avvisa Missiroli - è imminente un fermo bus con il taglio di linee e corse per lavoratori e studenti per mancanza di carburante”. 

Per questi motivi, le Associazioni regionali del trasporto persone coordinate dal CAIPET Emilia-Romagna (ANAV, CNA, Confartigianato, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi) chiedono all’assessore regionale ai Trasporti Andrea Corsini che si faccia interprete del forte disagio delle imprese, cercando soluzioni, trovando accordi anche con le aziende pubbliche affidatarie e lavorando nei tavoli Stato-Regione per mettere in campo strumenti che possano alleviare le gravi ripercussioni derivanti da questa tensione sui prezzi che, peraltro, non vede tregua nel breve periodo.  

“Una proposta concreta e attuabile da subito – conclude Missiroli - potrebbe essere quella di intervenire con il recupero completo delle accise sul carburante professionale. Da sempre l’accisa è parte maggioritaria del prezzo del carburante. Il taglio temporaneo delle accise applicate su benzina e diesel permetterebbe almeno di poter continuare ad adempiere i servizi di trasporto pubblico”. 

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