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Flop per i saldi estivi, le svendite non risollevano i consumi

Confesercenti, “Saldi: affari in deciso calo per gli operatori con punte anche del -30% e oltre”. Solo un’esigua minoranza (il 5%) indica una crescita di fatturato. Sotto i 70 euro lo scontrino medio. Male i comuni della provincia

Saldi estivi archiviati, ma con scarsi risultati per le piccole attività imprenditoriali, che continuano a mostrare parecchia la sofferenza. A tracciare il bilancio delle vendite di fine stagione è FISMO-Confesercenti Modena che monitorato nell’arco degli ultimi due mesi un centinaio di imprese del settore moda abbigliamento sull’intero territorio provinciale. Fin troppo eloquenti i dati: in ribasso deciso gli affari per il 70% degli operatori, a fronte di un 25% che ha registrato una moderata tenuta. Soltanto il 5% indica una crescita seppur flebile. 

Entrando nel dettaglio, il 78% del campione ha evidenziato decrementi rispetto al volume delle vendite relative all'anno precedente. Tra questi, circa il 60% quantifica la perdita compresa tra il 10% e il 30%, mentre il 20% indica cali anche superiori al 30%. I più fortunati - poco meno del 10% - hanno riscontrato lievi incrementi, ma non oltre il 5% del fatturato 2012. “I saldi insomma – precisa FISMO – per la maggioranza degli intervistati, non rappresentano quasi più uno stimolo agli acquisti. I comportamenti dei consumatori sono sempre più improntati alla prudenza, in quanto limitati da budget prestabiliti che ne inibiscono la reattività a qualsiasi iniziativa di natura commerciale”.

Guardando al trend nelle diverse aree del territorio, sono il capoluogo e i maggiori centri della provincia, (-8% rispetto al 2012) a tenere di più. Grazie anche l’azione coordinata degli esercenti, attraverso iniziative congiunte (aperture serali, promozioni, etc.), come varie manifestazioni di richiamo, che hanno permesso di arginare – con fatica - i cali del fatturato. Negativo per contro l’andamento nei piccoli comuni, dove gli esercizi tradizionali ha segnato un crollo delle vendite rasente al –30% rispetto ai saldi estivi 2012. Timidi segnali di risalita arrivano dall’area dei comuni colpiti dal sisma: sorretti soprattutto dalla volontà di resistenza degli imprenditori della zona. La situazione a costo di numerosi sacrifici si sta riportando su livelli appena accettabili, dopo il quasi azzeramento registrato l’anno passato, e la stagione estiva 2013 è da considerarsi quasi una sorta di anno ‘0’.

Quanto ai capi di abbigliamento più venduti, si segnalano le linee sportive e casual giovanili. Tengono anche le calzature, specie quelle femminili mentre risulta forte la battuta d’arresto subita dagli accessori, quali borse e cinture. Pochi affari pure per i capi spalla tradizionali, se si escludono alcune linee grandi firme, rese appetibili dai consistenti sconti applicati. L’importo medio dello scontrino registrato si attesta intorno a 70 euro, leggermente inferiore rispetto alla analoga rilevazione 2012.

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