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Economia

Aimag, arriva da Hera il nuovo Direttore Generale Gianluca Valentini

Il CdA della multiutility ha nominato il nuovo Direttore generale, attualmente Direttore Generale HERAmbiente Servizi Industriali S.r.l.

Ieri mattina è arrivata l'attesa decisione da parte del Consiglio di Amministrazione di Aimag, che ha nominato il nuovo Direttore Generale della società. Si tratta di Gianluca Valentini, 53enne romagnolo con alle spalle una importante carriera nel settore. La scelta del CDA avviene alla conclusione di un percorso che ha visto l’assegnazione di un incarico di ricerca a una primaria società di selezione esterna per individuare la figura che guiderà il Gruppo.

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Dopo l’assunzione di qualche settimana fa del dott. Marco De Luca in qualità di Responsabile Internal Audit, e mentre è ancora in corso la selezione per individuare la figura del CFO, di prossima chiusura, il Gruppo Aimag completa il percorso di riorganizzazione del top management aziendale.

Una scelta che, come ampiamente previsto, apre nuove polemiche dopo le burrascose vicende societarie dei mesi scorsi. Gianluca Valentini ha infatti matuato una lunga esperienza come dirigente nel gruppo Hera e attualmente ricopre gli incarichi di Direttore Generale HERAmbiente Servizi Industriali Srl. Incarico che ovviamente lascerà per assumere quello in Aimag, a con un legame che non può passare inosservato.

Le critiche da Mirandola

Da Mirandola in particolare si levano voci polemiche, che ribadiscono le tesi di un fronte di soci pubblici dell'area nord della provincia che ha pesantemente criticato le scelte interne ad Aimag, rompendo la compagine dei comuni soci. Il Segretario Provinciale Guglielmo Golinelli commenta: "Il PD e i sindaci Bellelli e Solomita hanno gettato la maschera: l'operazione forzata sul CDA con ingresso di HERA non era finalizzata a una partnership industriale, ma al controllo completo di AIMAG. Questo si è concretizzato con la nomina di un Direttore Generale piena emanazione di HERA. Non abbiamo nulla da dire sulla qualità professionale di Valentini, ma l'operazione è chiara ed evidente: inglobare e far gestire AIMAG da HERA, in barba all’indipendenza e al territorio in cui AIMAG è nata. Continueremo a dare battaglia in tutte le sedi davanti a questo scippo della nostra multiutility. Tutto ciò sarà sanabile dopo il voto solo con le dimissioni di tutto il CDA, con la sostituzione del Direttore Generale, e la nomina di un nuovo Direttore Generale che sia emanazione dei comuni soci e non sicuramente di HERA. Lo sappiano gli elettori che chi vota per il PD vota per la svendita di AIMAG ad HERA”.

La candidata sindaco del centrodestra a Mirandola, Letizia Budri, aggiunge: "Dopo aver pubblicato un avviso per la raccolta di candidature alla fine del gennaio scorso, di cui molti dei comuni soci non erano stati avvisati, arriva ora - anche in questo caso "a sorpresa" - la notizia dell’avvenuta nomina. Una dimostrazione ulteriore del fatto che questo CDA, con un voto che ha visto favorevoli solo 6 dei 21 comuni soci, non rappresenta la maggior parte dei soci di parte pubblica, che da mesi non hanno aggiornamenti sull’attività e sui dati economici dell’Azienda. Il fatto che si tratti di un dirigente che, pur in possesso di un curriculum di rilievo, arrivi da una società del gruppo Hera, poi, rafforza la convinzione che il socio che attualmente detiene il 25% delle quote societarie, più che una rappresentanza in consiglio di amministrazione, ambisca al pieno ed effettivo controllo di Aimag".

Ma anche nell'altro campo dell'agone politico non manca la preoccupazione. Carlo Bassoli, candidato sindaco del centrosinistra, ha dichiarato: "In un momento delicato in cui si stava cercando di ricostruire un dialogo sul
territorio per la ricostituzione del controllo pubblico dei Comuni e dell’autonomia gestionale di AIMAG, la nomina di un direttore proveniente da HERA è uno strappo grave, e rimediabile solo con l’azzeramento del Consiglio e della nomina".

"Non ho nulla da eccepire sulla persona, che non conosco, ma sicuramente la provenienza è inopportuna quanto il tempismo - aggiunge Bassoli - A quanto pare, gli amministratori di Terre d’Argine, da un lato, chiedono di sottoscrivere un nuovo patto di sindacato fra i comuni, dall’altro fanno o lasciano fare passi di rottura che la rendono una prospettiva impraticabile, per chi come noi ha messo al centro la tutela del territorio e l’autonomia dell’azienda, al punto che non possiamo più escludere di dover ricorrere ad azioni di tutela del socio di minoranza".

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