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Economia

Occupazione, a Modena assunzioni in forte crescita in questi primi mesi dell'anno

Per la provincia di Modena l'Osservatorio Excelsior indica una ripresa dell'occupazione, in particolare delle ricerche di alte professionalità

Quasi il doppio i lavoratori che le imprese modenesi prevedono di assumere nel mese di gennaio rispetto al mese precedente. Questo il dato più rilevante che emerge dal Sistema Informativo Excelsior sulle previsioni di assunzione delle imprese relativi a gennaio 2024. L'indagine è organizzata da Unioncamere in collaborazione con l'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro e le Camere di Commercio italiane.

L'elaborazione del Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena mostra per la provincia 8.300 assunzioni previste a gennaio, con una variazione congiunturale pari ad un +81,2%, mentre risulta leggermente negativo il confronto con l'anno precedente (-0,6%). Il dato regionale è anche migliore di quello provinciale, con un incremento congiunturale del +87,1% pari a 47.900 assunzioni. Più moderato appare l'aumento nazionale: con 508.000 assunzioni si ferma infatti al +44,3%.

Il trimestre gennaio-marzo 2024 è anch'esso positivo: si prevedono infatti 21.530 ingressi nel mondo del lavoro a Modena, pari ad una crescita dell'8,5% rispetto al trimestre precedente, in linea con lo stesso trimestre 2023.

La distribuzione delle assunzioni per tipo di contratto vede, rispetto al mese di dicembre, una significativa diminuzione della quota dei contratti a tempo determinato, la quale scende al 32,0% del totale a favore dei contratti di somministrazione (24,0%) e dei "co.co.co e altri non dipendenti" che insieme totalizzano il 10,0%. Cala solamente di 2 punti percentuali la quota dei lavoratori a tempo indeterminato (26,0%) e di uno solo quella degli "altri dipendenti" (2,0%); mentre rimangono stabili al 6,0% i contratti di apprendistato.

I settori

Il settore dell'industria vede la sua quota arrivare al 36,0% delle assunzioni totali, molto bene anche i servizi alle imprese, che assumeranno quasi un quarto degli addetti totali (22,5%); rimangono stabili le costruzioni che, ancora favorite dai bonus edilizi, arrivano al 7,4%. Si riducono invece le quote di tutte le attività connesse con i servizi, come il turismo (8,8%), i servizi alle persone (10,6%) ed il commercio (14,7%).

L'analisi fatta sulle assunzioni per gruppi professionali evidenzia una certa discontinuità con il mese precedente: si riscontra una crescita delle quote per le professioni più specializzate, come quelle intellettuali (7%), tecniche (16%) a scapito delle "professioni specializzate nelle attività commerciali e nei servizi" (17%) e dei conduttori di impianti e macchinari (17%), mentre gli impiegati rimangono stabili al 9% come anche le professioni non qualificate (14%). Diminuisce leggermente la richiesta di operai specializzati, i quali comunque continuano a rappresentare un quinto delle assunzioni totali.

Chi sono i nuovi assunti

Le entrate previste per livello di istruzione nel mese di gennaio indicano un orientamento della ricerca verso lavoratori con formazione scolastica più elevata: infatti risulta in aumento di tre punti percentuali la richiesta di laureati (17%) a discapito dei diplomati di scuola secondaria di II grado (27%) e dei i lavoratori senza alcun titolo di studio (16%), entrambi in calo di un punto percentuale; restano maggioritarie le richieste di figure con qualifica o diploma professionale pur scendendo al 38% del totale.

I giovani fino a 29 anni sono preferiti nel 34,7% dei casi, l'esperienza è gradita per il 66,1% delle entrate e si ha una difficoltà di reperimento pari al 53,1%. Da un'analisi sui gruppi professionali si rileva un'elevata richiesta per gli "specialisti nelle scienze della vita" (87,5%) e per gli "operai specializzati nelle finiture delle costruzioni" (86,1%); a seguire troviamo grande richiesta per "operai specializzati nell'istallazione e manutenzione di attrezzature elettriche" (82,8%). Continua la forte richiesta di "carpentieri, saldatori e lattonieri" (79,8%), seguiti dai "tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi" (75,3%) e dai "meccanici artigianali, manutentori e riparatori di macchine fisse e mobili" (72,8%).

Se si analizza l'inserimento nelle aree funzionali delle aziende si nota che la maggior parte delle figure professionali (41%), seppure in calo, è inserita nell'area "produzione beni ed erogazione servizi" e gli impieghi richiesti nelle aree tecniche e progettuali hanno una consistenza pari al 16%. Sono in crescita le figure che si dovranno occupare dell'"area commerciale e vendita" (16%), della "logistica" (16%) e dell'area amministrativa (6%); mentre l'area direzionale rimane stabile al 5% degli ingressi totali.

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