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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

L'Emilia-Romagna si prepara a Vinitaly 2017. Nel padiglione regionale 500 vini

Le migliori etichette dell'Emilia-Romagna in passerella dal 9 al 12 aprile al Vinitaly. 200 le cantine e i consorzi ospitati nel Padiglione dell'Enoteca regionale. Nel 2016 l'export regionale è cresciuto del 5%, al traino soprattutto dei mercati extraUe

I più noti marchi emiliano-romagnoli saranno di nuovo protagonisti sul palcoscenico del 51° Vinitaly, la fiera in programma a Verona dal 9 al 12 aprile, grazie all’impegno di Enoteca regionale Emilia Romagna. Su un’area di circa 4.000 mq all’interno del Padiglione 1, situato in posizione strategica proprio all’ingresso della fiera, saranno ospitati circa 200 tra singole cantine e consorzi con il meglio delle produzioni regionali, mentre una ventina di sommelier distribuiti in sette banchi d’assaggio offriranno in degustazione ai visitatori 500 vini. Non mancherà poi il ristorante che, forte di una brigata di una quarantina tra cuochi e camerieri, proporràcome da tradizione un menù fortemente legato al territorio per far riscoprire l’identità enogastronomica emiliano-romagnola attraverso l’abbinamento cibo/vino.

Un viaggio all’insegna dei profumi e dei sapori del “vigneto Emilia-Romagna”, arricchito da un fitto calendario di eventi, che è stato presentato oggi a Bologna. In un anno, il 2016, che ha registrato una crescita del 2,4% del nostro export agroalimentare, le vendite all’estero dei nostri vini hanno fatto ancora meglio, con un aumento del 5%, per un totale di 290 milioni (fonte: Osservatorio Wine Monitor-Nomisma). Di particolare rilievo la performance sui mercati extra-Ue, Usa in testa, che per la prima volta hanno sorpassato per valore quelli del Vecchio Continente. 

“È la dimostrazione- ha sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli- dei notevoli passi in avanti compiuti dalla vitivinicoltura emiliano-romagnola sotto il profilo della qualità e dell’innovazione in cantina. Tuttavia vogliamo fare ancora meglio; per questo continueremo a sostenere le nostre imprese per affrontare al meglio la sfida della competitività, coinvolgendole nelle iniziative promozionali più rilevanti in Italia e all’estero, a partire dalla ‘Settimana della cucina italiana nel mondo’. Nell’ultimo triennio 2014-2016 abbiamo investito quasi 80 milioni nel settore e anche quest’anno destineremo circa 25 milioni per supportare i progetti di sviluppo delle aziende con contributi per investimenti, promozione, ristrutturazione e riconversione vigneti e vendemmia verde”.         

Saranno due i temi principali intorno ai quali ruoterà la partecipazione delle cantine emiliano-romagnole alla rassegna veronese. Il primo è la via Emilia, filo conduttore negli ultimi anni della comunicazione dell’Enoteca regionale, declinato stavolta nella versione “Profumi dalla terra”. Per dare visibilità a questa idea i visitatori potranno osservare su un grande pannello all’interno del Padiglione 1 degli originali “quadri di terra”: terra vera, frutto di appositi carotaggi, che rappresentano i diversi tipi di terreno che si incontrano percorrendo da sud a nord la via Emilia e che corrispondono ai 7 vitigni da cui nascono i più noti vini regionali Dop e Igp: Albana, Sangiovese, Pignoletto, Fortana, Lambrusco, Malvasia e Gutturnio. Per ogni vino ci sarà poi la rappresentazione grafica dei profumi e dei sapori che li connotano, attraverso immagini di fiori, frutti, ecc.

SCARICA IL PROGRAMMA del padiglione regionale in pdf.

Il secondo tema forte proposto da Enoteca regionale a Vinitaly 2017 è la sostenibilità, intesa come il valore aggiunto di un territorio. “Partendo da Modena e Reggio Emilia- ha spiegato il presidente, Pierluigi Sciolette- abbiamo avviato un percorso per ottenere la certificazione di sostenibilità territoriale nelle aree Dop. Una certificazione - forse la prima in assoluto a livello nazionale - che riguarderà non un singolo prodotto o una singola azienda, bensì un intero comparto. Sono già partite le prime sperimentazioni, in collaborazione con Equalitas. Puntiamo ad una certificazione completa, che tenga in considerazione tutti i criteri della sostenibilità: ambientale, sociale e economica”. Un’importante traguardo a favore di tantissimi produttori che da anni s’impegnano per migliorare le tecniche colturali e proteggere l’ambiente, nonché un fattore di competitività sui mercati.

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