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Terzo Polo, la consigliera regionale Giulia Pigoni lascia Azione

Strappo della sassolese, che saluta Calenda e potrebbe approdare in Italia Viva

Terremoto in Azione. Il partito di Carlo Calenda perde in un colpo solo la propria segretaria regionale e la propria rappresentante in Regione Emilia-Romagna. Dopo tre anni e mezzo nel partito, Giulia Pigoni ha infatti annunciato oggi le proprie dimissioni da Azione: fatale lo strappo delle settimane scorse con Italia viva e il tramonto della prospettiva del partito unico riformista. Pigoni ora potrebbe guardare ad Italia Viva o pesare ad un impegno di rilievo nella sua Sassuolo, in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno.

"Dopo la rottura dello scorso aprile- scrive oggi Pigoni sui social- le mie speranze relative alla ripresa di un percorso di dialogo, di crescita e allargamento del nostro partito, sono andate diminuendo. Ho visto lievitare tensioni, divergenze, liti che non hanno fatto altro che allontanarci dall'obiettivo finale. Ho visto il forte disorientamento e della delusione da parte della nostra base, degli iscritti, dei simpatizzanti".

"Non credo assolutamente, come talvolta ho sentito dire - aggiunge la consigliera regionale - che il calo dell'entusiasmo nei territori sia imputabile a qualche mancanza dei dirigenti locali, quando piuttosto al crescente dissenso verso le continue giravolte della linea politica nazionale. Viceversa, proprio la gestione centrale di alcune questioni (con imposizioni dall'alto o epurazioni di dirigenti locali) ha destabilizzato ulteriormente i territori, che ne sono usciti a volte veramente umiliati".

In questi mesi in Emilia Romagna, sottolinea ancora Pigoni, "abbiamo lavorato tanto e bene, eleggendo a settembre diversi parlamentari con un risultato pari all'8,5%, superiore alla media nazionale sia alla Camera che al Senato: nonostante questo, il crescente dissenso verso le giravolte della politica nazionale ha destabilizzato progressivamente i territori. Ho provato ad invertire la rotta, credetemi. Ci ho provato con tutte le mie forze a tenere saldo il timone di una nave che vedevo dirigersi verso acque pericolose. Ho tentato a più riprese di segnalare quando le scelte del nostro partito - prese tra cerchie sempre più ristrette di persone - fossero incomprensibili per chi quelle stesse scelte doveva motivarle e difenderle. Ma ho visto purtroppo un partito sempre più chiuso su se stesso, votato all'isolazionismo".

Di qui la scelta di lasciarlo. "Dopo lunghe settimane di riflessioni sofferte, lascio Azione e rassegno le mie dimissioni da segretaria regionale, con la convinzione che questo sia solo un arrivederci: alla fine di questo tortuoso percorso ci ritroveremo inevitabilmente nella nostra casa comune".

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