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Quirinale, scheda bianca per i grandi elettori modenesi del Pd

Base Pd e dirigenti locali in rivolta contro la prospettiva di Marini Capo dello Stato. I grandi elettori votano scheda bianca alla prima chiamata e Paolo Trande si autosospende da ogni incarico

Già da quando era incominciata a circolare la voce di un possibile accordo sulla persona di Franco Marini come candidato condiviso per la Presidenza della Repubblica, si erano levati i primi malumori tra le fila dei democratici modenesi. Un orientamento negativo poi ufficializzato dai Circoli Pd, riuniti in vista del congresso per la scelta dei vertici locali del partito. 

SEGRETERIA - “Ho provveduto immediatamente a informare di questo sentimento, che faccio mio, i vertici nazionali del partito - spiega il coordinatore e segretario provinciale vicario Pd Paolo Negro - Esiste un rischio, da scongiurare, di scollamento tra i vertici e la base in un momento politico così delicato. Giusto il tentativo di cercare soluzioni condivise per la Presidenza della Repubblica, ma non a prezzo di scollegarsi dal senso comune del Paese”.

PARLAMENTARI - Oggi è arrivata la presa di posizione rappresentanti provinciali. Nove grandi elettori modenesi del Pd, al primo scrutinio per la scelta del Presidente della Repubblica, hanno infatti votato scheda bianca. Si tratta dei parlamentari Davide Baruffi, Carlo Galli, Manuela Ghizzoni, Maria Cecilia Guerra, Cécile Kyenge, Edoardo Patriarca, Giuditta Pini e Stefano Vaccari e la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna Palma Costi, delegata per conto della nostra Regione. “Non abbiamo riserve sulle qualità personali di Marini – spiegano i democratici in una nota - la cui storia  politica e il trascorso sindacale lo caratterizzano come figura di assoluto prestigio. Tuttavia questa candidatura non risulta in grado di interpretare quel sentimento di cambiamento emerso con tanta forza dalle recenti elezioni politiche. Peraltro la sapiente capacita comunicativa del presidente Berlusconi ha fatto apparire l’intesa raggiunta con il Pdl sul nome di Marini come il viatico ad un "governissimo" Pd-Pdl, che archivierebbe di fatto l'ipotesi di un governo di cambiamento finora invocato e ricercato dal Pd”.

AUTOSOSPENSIONE – Le strategie nazionali non sembrano essere state accolte bene neppure da Paolo Trande, capogruppo modenese in consiglio comunale.”Mi autosospendo da ogni carica interna al Partito democratico. Sento la necessità come militante e dirigente del partito modenese - scrive Trande - di segnalare il mio profondo disagio e la mia delusione per le modalità e il contenuto della scelta sulla presidenza della Repubblica. Pier Luigi Bersani e la dirigenza nazionale del Partito democratico hanno operato una scelta che al sottoscritto è apparsa sbagliata e gravida di pesanti ripercussioni sul partito e, di conseguenza, per il Paese”.

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