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Politica Fossalta

Chiusura di Ponte Sant'Ambrogio, la politica insorge

La previsione di un caos nela viabilità mobilita la politica, in particolare le forze di oppsozione

La prossima chiusura di Ponte Sant'Ambrogio - prevista da Anas da inizio luglio fino al termine del 2022 - agita comprensibilmente la politica. Le prospettive di totale caos sulal direttrice Modena-Castelfranco preoccupa ovviamente le amministrazioni locali, che stano cercando un dialogo con Anas nell'ottica di una riduzione dei disagi.

Preoccupazione anche nelle parole del Partito Democratico dell'Unione del Sorbara: “Benissimo la manutenzione del manufatto ma la chiusura totale avrà un impatto fortissimo sui cittadini, sulle imprese e su tutta una serie di attività. I circoli Pd chiedono che le amministrazioni siano coinvolte nelle scelte di Anas per poter garantire lavori in sicurezza e allo stesso tempo ridurre il più possibile i disagi per cittadini e imprese. Oltre a San Cesario, dove è situato il ponte, e Castelfranco che vedrebbe chiuso il principale raccordo col capoluogo, una serie di grandi disagi colpirebbe Nonantola in luogo delle eventuali deviazioni proposte. Ricordiamo che il ponte di Navicello vive già una situazione critica e necessita di una soluzione per alleggerire il traffico, in questo modo accadrebbe il contrario e a cascata i problemi si rifletterebbero su tutti i comuni dell’Unione”.

Alla luce di tutto questo i circoli Pd dell’Unione del Sorbara chiedono che le amministrazioni comunali vengano ascoltate e coinvolte dagli organi competenti su queste scelte che impatteranno pesantemente su cittadini e imprese.

Chiude per lavori ponte Sant'Ambrogio, si rischia la paralisi del traffico

Dura e diretta, invece, la critica di Forza Italia: "Rispetto istituzionale pari a zero, rilevanza politica dei sindaci nulla. Con la chiusura del Ponte Sant’Ambrogio tra Castelfranco e Modena emerge con forza come ANAS non consideri i comuni e le istanze del territorio". E' questo il commento dei tre consiglieri di Forza Italia, Platis Giacobazzie e Sardone, rispettivamente in Provincia, in comune a Modena e a Castelfranco.

"Ricordiamo che il Contratto di programma 2021-2025 è scaduto da due anni ed il rinnovo non è ancora in dirittura d'arrivo. In quel documento saranno inserite le progettazioni e le nuove migliorie alla viabilità. ANAS non può permettersi di fare queste scelte senza confronto, basti pensare che questa chiusura mette in forte difficoltà tutti, anche il sistema di soccorso. Un ambulanza del 118, ad esempio, difficilmente può garantire gli stessi standard con questa chiusura. Le ricadute su tutti i comuni dell'hinterland sono pesantissimi e non sostenibili per sei mesi. Anche realtà come Nonantola e San Cesario rischiano la paralisi. Sulla vicenda chiediamo conto ai Sindaci e auspichiamo un immediato consiglio provinciale con i vertici di Anas. Bisogna scongiurare questa chiusura unilaterale e riportare al dialogo e al confronto il Gestore pubblico".

Sabina Piccinini (Civica Nuovo San Cesario) punta inveceil dito sulal questio relativa alla sicurezza del manufatto che sovrasta il Panaro: "Evitino di cadere dalle nuvole i nostri Amministratori, i problemi del Ponte di Sant’Ambrogio sono noti da tempo. Già tre anni fa, dopo l’ennesima chiusura al traffico a causa una piena del Panaro, il nostro Gruppo ed i residenti della zona segnalarono crepe aperte nel Ponte, a testimonianza dell’aggravamento del degrado: le crepe, più piccole e più grandi, si facevano strada ovunque nei muri imponenti di un ponte bellissimo e strategico, che da più di duecento anni collega le province di Modena e Bologna. 'La situazione è sotto controllo, non ci sono pericoli per la viabilità'. Fu questa la risposta di Anas e la Regione si fidò delle certificazioni dell’Ente proprietario della via Emilia.  Il nostro Gruppo colse l’occasione per chiedere, per l’ennesima volta, a Comune, Provincia e Regione la realizzazione di un nuovo collegamento fra la via Emilia e la Vignolese per alleggerire il carico di veicoli sul Ponte di Sant’Ambrogio e risolvere il problema delle code verso Modena. Nulla di nuovo, da almeno quindici anni, Lapam, Confesercenti e CNA, in occasione delle elezioni Amministrative chiedono la realizzazione di quest’opera ai candidati sindaci. La risposta degli Enti Locali è sempre la stessa: 'non ci sono soldi' e  così quella proposta oggi resta ancora sulla carta,  'il progetto non è ancora stato messo nero su bianco' ha dichiarato alcuni mesi fa dallo stesso Presidente della Provincia, Tomei. I nostri Amministratori che fanno? Insorgono e si irritano col modo di operare di Anas. Non basta occorre fare anche un “mea culpa” ed attivarsi per realizzare quanto prima una nuova viabilità ed un nuovo ponte sul Panaro verso Modena. Sollevando così l’antico Ponte costruito dagli Estensi dal passaggio quotidiano di migliaia di mezzi ed i cittadini dalle code interminabili che da troppo tempo sono costretti a subire". 

"Nessuno si può chiamare fuori dalla propria responsabilità, infatti oltre ANAS anche nelle amministrazioni di San Cesario e Castelfranco, che ora piangono lacrime di coccodrillo, raccolgono i frutti di anni dove si è deciso di ignorare i campanelli di allarme che non erano certo mancati. Ma si è scelto di fare spallucce o addirittura stigmatizzare invece pretendere una costante manutenzione di un opera di elevatissima importanza strategica.
Ebbene il nostro pensiero va a tutti i cittadini che subiranno disagi inaccettabili, soprattutto i pendolari per lavoro e gli studenti, per non parlare delle emergenze mediche, di Polizia o riguardanti i Vigili del fuoco, insomma si sono comportati come i suonatori del Titanic e ora, salvo qualche intervento difficile da ipotizzare con tempi tanto ristrettì ci toccherà di subire la tempesta perfetta", annuncia invece Mirco Zanoli di Rinascita Locale.

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