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Politica Sant'Agostino / Largo Porta Sant'Agostino

Primo passo per la pedonalizzazione di largo Sant'Agostino (e via Berengario)

Approvato dal Consiglio comunale il documento di indirizzo per definire la progettazione il cui incarico sarà affidato dalla Fondazione di Modena

Un documento di indirizzo per la riqualificazione di piazza Sant’Agostino è stato approvato dal Consiglio comunale nella seduta di giovedì 21 marzo per diventare, come ha sottolineato l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli nella presentazione, la base per la progettazione esecutiva dell’intervento il cui incarico verrà affidato da Fondazione di Modena. Il primo passo di un percorso di cui si parla da molti anni e che probabilmente necessiterà ancora di diverso tempo per essere realizzato.

Il documento rappresenta quindi una dichiarazione d'intenti, una linea politica che è stata sostenuta dalla maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Europa Verde – Verdi, Modena civica) e dal Movimento 5 stelle che hanno anche presentato insieme e votato un emendamento con il quale si sottolinea ulteriormente la vocazione pedonale della piazza e, come ha evidenziato Diego Lenzini (Pd) illustrandolo, si favorisce ancora di più la “mobilità universale, con attenzione ai più fragili” e la “pedonalità generalizzata su tutta la piazza garantendo percorrenze sicure e accessibili” e riducendo in quel tratto la “carrabilità della via Emilia”: “Vogliamo che la totalità della piazza – ha spiegato Lenzini - sia vissuta pienamente e invasa dalle persone”.

Voto contrario all’emendamento e al documento di Lega Modena, Fratelli d'Italia e Forza Italia, mentre Alternativa popolare e Gruppo indipendente per Modena non hanno partecipato al voto sull'emendamento e si sono astenuti sulla delibera.

Il documento approvato è stato definito in conformità e coerenza alle strategie e agli obiettivi del Piano urbanistico generale, così come del Pums (il Piano urbano della mobilità sostenibile), e ai vincoli di carattere storico-monumentale della Soprintendenza individuando due scenari. Il primo, è spiegato nel testo, “segue una linea di rigenerazione che tiene conto di una serie di vincoli infrastrutturali presenti attualmente nell’area d’intervento; il secondo, invece, esplora una rigenerazione più profonda che supera vincoli e barriere sociali/infrastrutturali, in vista di un’azione da svolgere nel medio-lungo termine”.

Lo scenario 1, per esempio, propone l'eliminazione della sosta privata attualmente presente nella piazza e la riduzione dei posti auto lungo via Berengario al fine di valorizzare i diversi accessi al complesso, mentre lo scenario 2 prospetta una più ampia riduzione della sosta privata lungo via Berengario, oltre ad una riduzione della carreggiata.

piazza SantAgostino - progetto Scenario 1

Gli indirizzi per la progettazione affidati al documento tendono all’obiettivo di “integrare e potenziare i sistemi di mobilità alternativa e sostenibile (percorsi di mobilità dolce e infrastrutture del trasporto pubblico), valorizzando l'area come una delle principali aree di accesso al Centro storico; particolare attenzione dovrà essere posta al transito del trasporto pubblico e alle relative fermate delle linee all’interno della piazza e alle relazioni con i flussi dei visitatori alle funzioni culturali, museali e di intrattenimento”.

Si sottolinea, in particolare, l’esigenza di valorizzare lo spazio pubblico “quale ambito urbano identitario: migliorare la qualità e il comfort urbano e qualificare l'immagine e riconoscibilità dei luoghi”, così come quella di “elevare le performance dello spazio in termini di resilienza e sostenibilità ambientale” e migliorare le condizioni di sicurezza dell'area, oltre che riqualificare e potenziare il sistema del verde esistente.

piazza SantAgostino - progetto Scenario 2

Critiche dall'opposizione, in particolare da Fratelli d'Italia, con la capogruppo Elisa Rossini: “In verità non esiste un progetto di riqualificazione della piazza, non esiste un progetto che sia diretto a definire l’identità del complesso rappresentato da Palazzo dei Musei e l’ex Ospedale Sant’Agostino che si affacciano su Largo Porta Sant’Agostino, non si parla di come connettere i due complessi, di come rendere attrattivo l’ingresso al centro storico. L’amministrazione si limita a prendere in considerazione la questione dei parcheggi per prospettare di eliminarli in Largo Porta Sant’Agostino e in Via Berengario. Un documento di scarso significato e impatto, corredato da alcune fotografie di piazze di altre città da prendere ad esempio, ma nulla di specifico per Modena”.

Continua Rossini. “Probabilmente un documento che ha l’unica finalità di ricompattare su tematiche green le forze di maggioranza e quelle che si apprestano a sostenere il prossimo candidato sindaco del PD in vista delle prossime elezioni: più che per la riqualificazione della Piazza Sant’Agostino sono “linee di indirizzo per la riqualificazione di una possibile maggioranza”, con buona pace delle esigenze dei modenesi. Tutto ciò senza considerare che le pedonalizzazioni richiederebbero il coinvolgimento dei cittadini – coinvolgimento di cui non vi è traccia -, e l’esistenza di concrete alternative ai parcheggi che si eliminano, e questo in modo particolare se si parla del centro storico, notoriamente carente di parcheggi”.

Anche Enrica Manenti (Movimento 5 stelle) ha citato l’ordine del giorno, “con il quale si è iniziato un processo di pedonalizzazione del centro storico che si deve fare, con le dovute consultazioni e la giusta gradualità, ma va fatto. Abbiamo sempre detto che quello spazio doveva essere recuperato e avere funzione di connessione e quindi deve diventare una piazza, parte organica del progetto culturale dei due grandi contenitori che vi si affacciano”. Aprendo il suo intervento, Giovanni Silingardi ha ricordato che l’ordine del giorno del 2019 per la pedonalizzazione “era stato approvato da tutto il Consiglio, perché era ragionevole, come lo sono oggi la delibera e l’emendamento. E noi, restando all’opposizione, stiamo contribuendo ad apportare a questi testi modifiche coerenti con la nostra visione della città”. Nel merito del documento, il consigliere ha affermato che “stabilisce dal punto di vista politico come vogliamo quello spazio: una vetrina di ingresso alla città che apre al centro storico, invece di un parcheggio. La connessione tra i due edifici è data dalla pedonalizzazione che consentirà di usare lo spazio. Il trasporto pubblico rimane perché non ci sono alternative”.

“Finalmente stiamo compiendo un passo concreto verso la pedonalizzazione di piazza Sant’Agostino”, ha affermato Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) aprendo il suo intervento. “Consiglio e giunta – ha proseguito – devono assumersi la responsabilità di non essere riusciti in tutti questi anni a dare seguito a una volontà politica espressa a più riprese. Questo documento ci avvicina all’obiettivo di ridare bellezza e dignità a quello spazio per renderlo fruibile a cittadini e turisti”. Per il consigliere, inoltre, con l’emendamento si rafforza la volontà di favorire gli utenti deboli, di privilegiare il trasporto pubblico, di riorganizzare la sosta eliminando completamente quella privata”.

Il documento è “un buon inizio” anche per Paola Aime (Europa verde-Verdi) che si è dichiarata soddisfatta di “consegnare alla prossima amministrazione un indirizzo che va nella direzione, sempre auspicata, di pedonalizzare la piazza e di ridurre traffico e posti auto privati anche nelle strade circostanti. E forse potremo usare meglio anche lo sciagurato parcheggio di Novi Park che speriamo torni nelle mani del Comune per organizzare meglio il piano della sosta e il trasporto pubblico”.

Diego Lenzini (Pd), primo firmatario dell’emendamento, ha sottolineato “la volontà politica di sottoporre al Consiglio questo documento, un atto che non era dovuto e che punta ad avere linee di indirizzo condivise per una pedonalità universale misurata sulle esigenze dei più fragili. L’obiettivo è dare un nuovo volto a un pezzo di città che dovrà assolvere a compiti diversi. Come lo farà lo deciderà il progetto esecutivo”.

Per Lega Modena Giovanni Bertoldi ha definito la delibera “uno spot elettorale, utile per collegarsi con il Movimento 5 stelle che ha sempre insistito sulla pedonalizzazione”. Il consigliere si è detto perplesso, sul metodo (“con un maxiemendamento presentato in seduta”) e anche sui contenuti “perché non si tratta di una vera pedonalizzazione ma semplicemente di togliere parcheggi, senza valutare quale sarà l’impatto economico delle compensazioni dovute a Modena parcheggi. Invece che fare le cose a mezzo – ha aggiunto – sarebbe stato meglio lasciare le decisioni al nuovo Consiglio eletto”.

In replica, l’assessora Vandelli ha ribadito che “quello in discussione è un documento di indirizzo, non un progetto. Stiamo dando mandato ai progettisti di realizzare in quello spazio una piazza pedonale, culturale e sociale di grande qualità. Non chiediamo semplicemente di togliere le auto. L’attuazione di queste linee di indirizzo seguirà il suo percorso, progressivo, che prevede anche l’accompagnamento degli attuali fruitori dei parcheggi a un cambio di abitudini”.

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