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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Candidatura e segreteria regionale, Richetti punge Bonaccini

Incomincia la sfida in vista delle primarie del centrosinistra, con Matteo Richetti che sottolinea benevolmente il doppio ruolo di segretario e candidato assunto da Bonaccini, che non potrà durare a lungo

Stefano Bonaccini non deve per forza dimettersi subito da segretario del Pd dell'Emilia-Romagna, ora che è anche candidato alla presidenza della Regione. Ma prima o poi lo deve fare, anzi lo farà perchè sa che non può essere sopra le parti e candidato al tempo stesso. Intanto i due ruoli possono convivere ancora un po'. É questa la sintesi di Matteo  a detta di Matteo Richetti che sfida Bonaccini alle primarie del 28 settembre e che si dice non troppo "disturbato" dal fatto che il rivale resti numero del partito e al tempo stesso certo che "si dimetterà" dalla guida del partito regionale.

"Stefano deve fare quello che ritiene più giusto. Non conta quante volte salirà su un palco in veste di segretario o quante feste dell'Unità aprirà. Non deve passare 30 giorni a giustificarsi, a dire che non fa parte dell'apparato; meglio confrontarsi sulle proposte”. spiega Richetti in una intervista al Resto del Carlino ri-pubblicata sul suo sito. "Sono sicuro che al momento giusto si dimetterà, sa che non può essere sopra le parti e candidato al tempo stesso", mette a verbale Richetti augurandosi poi che "non ci sia un candidato del partito, che deve vincere per forza, e un altro che ci prova". 

Il rischio un po' c'è, lascia intendere il parlamentare raccontando di aver "ricevuto gli sms di alcuni sindaci che, subito dopo la candidatura, mi hanno detto 'bravissimo, siamo con tè, e poi hanno fatto dietrofront quando è sceso in campo il segretario regionale. Ecco, io mi batterò per un confronto libero. Se cosi' non fosse il Pd avrebbe un grosso problema".

Stefano Bonaccini ha rivendicato la decisione di non lasciare l'incarico regionale per candidarsi al Parlamento e a Richetti, dimessosi da presidente dell'assemblea legislativa per essere poi eletto deputato, devono essere fischiate le orecchie. Risponde oggi (e anche ai grillini che lo accusano di essere un 'poltronista') "dicendo che l'ultima cosa di cui mi sono occupato è stata il salvataggio di una scuola superiore a rischio chiusura, quella di Palagano (un piccolo Comune dell'Appennino modenese, ndr)". Poi la 'frecciata' finale: "Occuparsi del territorio vuol dire conoscere i bisogni dei cittadini, e non consumare, sul territorio, le gomme della macchina"; chiaro il riferimento all'orgogliosa rivendicazione di Bonaccini di essere spesso in viaggio per essere vicino a ogni territorio della regione. (DIRE)

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