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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Tari, tariffe invariate per il 2023. Ma i nuovi servizi costano 1,2 milioni in più

Bollette ferme dal 2017, mentre il costo complessivo del servizio sale a 37,6 milioni. Confermate le agevolazioni per utenze domestiche e non domestiche. M

Ieri il Consiglio comunale di Modena ha discusso e approvato la delibera proposta dalla Giunta sulla definizione delle tariffe Tari, che contiene anche la revisione del Piano economico finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani e gli adeguamenti al regolamento per l’applicazione della tassa sui rifiuti. Un tema di grande attualità, quest'anno più di altri, alla luce delle modifiche rilevanti al sistema di raccolta rifiuti che sta attraversano il territorio modenese. Una delibera per altro preceduta da un acceso dibattito sul funzionamento della nuova differenziata, che vede l'Amministrazione sotto forte pressione delle forze politiche.

Il documento è stato approvato con il voto a favore dei gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Europa verde-Verdi, Modena civica). Contrari Lega Modena, Gruppo indipendente per Modena, Movimento 5 stelle, Modena al centro e Fratelli d’Italia.

La consigliera Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) ha presentato due emendamenti alla delibera, entrambi per inserire modifiche al Regolamento: all’articolo 7, prevedendo che il prelievo all’utente non possa superare il 20 per cento della tariffa in caso di grave violazione della disciplina del servizio da parte del gestore; all’articolo 9bis, proponendo di applicare una riduzione del 10 per cento della quota variabile della tariffa alle utenze domestiche che partecipano a progetti di promozione dell’uso di pannolini lavabili.

Entrambi gli emendamenti hanno ricevuto parere tecnico negativo, ma la consigliera Rossini e il centrodestra hanno contestato questi pareri, considerandoli non tecnici, ma "di emerito", fino a definirli "ingerenze" nell'attività del Consiglio. I due emendamenti sono stati quindi votati e respinti: hanno votato a favore anche di Gruppo indipendente per Modena, Lega Modena e Modena al centro; contrari i gruppi di maggioranza; astensione per il M5s.

La delibera propone anche alcune modifiche al regolamento Tari: in particolare, la richiesta di attivazione del servizio viene fatta coincidere con la dichiarazione Tari e i termini di presentazione si allungano, passando da 60 a 90 giorni dalla data di inizio, variazione o cessazione del servizio stesso. Per le utenze non domestiche che intendono conferire i rifiuti al mercato libero viene abbreviato a due anni, dai cinque previsti finora, il termine trascorso il quale si può rientrare nel servizio pubblico. Si introduce, infine, un’ulteriore rateizzazione dei pagamenti per gli utenti che beneficiano del bonus sociale per disagio economico nei settori elettrico, gas e idrico; per gli utenti che si trovano in condizioni economiche disagiate; per gli utenti ai quali viene addebitato un importo superiore del 30 per cento rispetto al valore medio dei documenti di riscossione emessi negli ultimi due anni.

Tariffe invariate, ma il servizio costa di più

Il primo dato significativo è sicuramente che le tariffe Tari per i modenesi resteranno invariate anche per il 2023. Le bollette non crescono, nè calano, dal 2017 e anche quest'anno saranno mantenute anche a fronte delle novità radicali del servizio di raccolta rifiuti. L'obiettivo dichiarato è quello di arrivare ad una tariffazione puntuale in base al consumo effettivo, ma ancora non si conoscono i tempi di questa svolta.

Tuttavia, il volume economico complessivo del servizio di raccolta rifiuti per il territorio comunale è di 37 milioni 655mila euro, vale a dire in crescita di un milione 205mila euro rispetto al 2022. Il provvedimento prevede anche l’applicazione di quote di avanzo vincolato e accantonato con il rendiconto 2022 di 706.398 euro. In sostanza quindi, la collettività pagherà di più per il nuovo servizio.

Agevolazioni e sconti

Il valore delle agevolazioni che saranno applicate è di 646 mila euro. Sono previsti 250 mila euro per il bonus rifiuti per le utenze domestiche delle famiglie disagiate. Il bonus può essere richiesto dalle famiglie con Isee inferiore a 12 mila euro o non superiore a 20 mila euro se con quattro figli a carico.

Sono previste inoltre agevolazioni ordinarie per la raccolta differenziata dei rifiuti per un valore complessivo di 390 mila euro (240 mila per le utenze domestiche e 150 mila per quelle non domestiche), ed è confermato anche l’incentivo, per 6.000 euro complessivi, per i locali che rinunciano alle slot machine per i quali è previsto uno sconto del 50 per cento della quota variabile della tariffa.

Il dibattito in Consiglio

Il dibattito è stato aperto da Giovanni Bertoldi (Lega Modena) che ha contestato i pareri tecnici negativi sugli emendamenti affermando che “sono solo un modo di censurare l’opposizione e di utilizzare motivi tecnici per condizionare le scelte politiche”. Quest’anno, ha aggiunto il consigliere, il servizio di gestione dei rifiuti costa di più al Comune e, “se anche la tariffa non aumenta i costi ricadono comunque sui cittadini che devono anche farsi carico del peso di una raccolta più complessa. I cittadini non devono essere vessati, né con nuove tassazioni né con sanzioni”.

Per Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) “si fanno pagare ai cittadini i disservizi causati dal gestore. Infatti si considerano come integrativi, a costi maggiori, servizi che a nostro parere invece rientrano nel contratto di servizio e che non sono svolti con la dovuta diligenza. Il Comune dovrebbe chiederne conto al gestore e segnalare gli inadempimenti ad Atersir”. Sul parere tecnico e contabile negativo sugli emendamenti, Rossini ha commentato che “si tratta in realtà di un parere di merito e mi scandalizza che gli uffici diano pareri di merito bloccando le iniziative delle opposizioni consiliari”.

Agli interventi dei due consiglieri di opposizione sui pareri contrari agli emendamenti ha replicato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli che ha respinto come oltre i limiti e non accettabile l’accusa rivolta agli uffici comunali di non aver agito correttamente.

La definizione della Tari, secondo Beatrice De Maio (Modena sociale), è contestabile sia nel metodo (“con un sistema imposto da un organismo regolatore che limita sempre più il ruolo del Comune e del Consiglio comunale, ridotto a passacarte e con Hera che agisce in regime di monopolio”) sia nel merito. “Il porta a porta – ha rilevato – è fallimentare e crea disservizi, di cui il gestore dovrebbe rispondere, oltre a essere dannoso in termini di impatto ambientale e di maggior impegno richiesto ai cittadini”.

Barbara Moretti (Modena al centro) ha parlato di “un’ordinaria incapacità di gestire l’introduzione del nuovo sistema” che crea una situazione “di grave danno e disservizi estesi in molte parti della città”. Moretti ha citato l’esperienza di Ferrara, servita dallo stesso gestore Hera, “dove la raccolta funziona e le bollette sono state abbassate. Se a Modena questo non succede, la causa è l’inettitudine dell’amministrazione nell’affrontare i problemi perché forse è troppo supina nei confronti del gestore”.

Per il Pd, Marco Forghieri ha ricordato il mantenimento delle agevolazioni in bolletta per le famiglie meno abbienti e ha sottolineato che l’introduzione del nuovo sistema di raccolta è “l’ultimo pezzo del passato e il primo del futuro perché è la modalità che ci apre la strada all’applicazione della tariffa puntuale che farà sì che i cittadini virtuosi paghino meno”. Mara Bergonzoni ha sottolineato la mancata collaborazione dell’opposizione nel risolvere i problemi del porta a porta e Diego Lenzini ha ribadito che i problemi, “che ci sono”, sono dovuti al percorso di trasformazione in atto, come dimostra anche l’esperienza di Ferrara: “Hera sta correggendo il tiro e spetta anche al Consiglio fornire gli indirizzi per farlo meglio e mettere a regime il servizio in vista dell’introduzione della tariffazione puntuale”, ha osservato.

Intervenendo in chiusura del dibattito, l’assessora Filippi ha messo in evidenza che “la tariffa Tari è stata mantenuta invariata dal 2017, nonostante i costi in crescita e l’introduzione di nuovi servizi integrativi, per rispondere nel miglior modo possibile alle criticità emerse sul territorio”.

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