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I 5 luoghi modenesi “insoliti” da visitare in giornata in estate

Severi e intimidatori volti scolpiti nel legno e nella roccia, colorate panchine giganti e luoghi naturali di estremo fascino: ecco 5 idee di escursioni e gite adatte a tutta la famiglia da fare nel periodo estivo

Non occorre macinare km su km per visitare incredibili paesaggi montani o marittimi. A volte, o spesso, i luoghi più "magici" sono proprio qui, a un palmo da nostro naso. Ecco allora una piccola selezione di luoghi modenesi dal fascino "particolare", la cui visita è consigliata soprattutto nel periodo estivo. 

1. Le panchine giganti di Prignano sulla Secchia e Serramazzoni

Si chiamano Big Benches, sono disseminate in tutta Italia in corrispondenza di punti panoramici e hanno lo scopo di valorizzare e sostenere le comunità locali, un tipo di turismo sostenibile e responsabile e le eccellenze gastronomiche tipiche delle varie zone d'Italia.  Anche nella provincia modenese sono presenti le colorate Big Benches. Sono due e si trovano una a Prignano sulla Secchia e l’altra - inaugurata solamente l’anno scorso - a Serramazzoni. Vediamo le loro caratteristiche!

La numero 108 si trova dall’agosto 2020 nel comune di Prignano sulla Secchia sulla sommità del monte Pedrazzo (oltre 700 mt di altitudine). Misura 2 metri e mezzo d'altezza circa per 3 metri di lunghezza e, dalla sua sommità, il panorama che ci si mostra a 360°, con le cime del Monte Cimone e del Monte Cusna visibili nitidamente. La Big Bench è di colore blu ed è raggiungibile direttamente dal centro di Prignano sulla Secchia seguendo il sentiero "anello di Prignano" a piedi (45 minuti) o in mountain bike (15/20 minuti).

La seconda, invece, è stata inaugurata nell'agosto 2022 ed ha il colore del malbo gentile, la tipica uva di Serramazzoni. Il luogo è Pazzano di Serramazzoni, nei pressi dell'azienda vinicola "Cantina del Frignano", punto strategico dal quale poter ammirare un variegato panorama che spazia dai monti alle verdi campagne modenesi. 

La Panchina gigante di Prignano

2. Il Ponte del Diavolo

E’ uno degli elementi naturali più particolari del nostro territorio, si trova tra Pavullo e Lama Mocogno e si chiama Ponte del Diavolo.

Il Ponte è alto 3 metri dal suolo e lungo 33 metri e rappresenta un inspiegabile esempio di sviluppo della natura, tanto che i contadini montani credevano fosse opera del Diavolo. La roccia arenaria immersa in una fitta boscaglia è stata modellata a forma di arco dall'erosione e dagli agenti atmosferici, permettendo la sua percorribilità per la sua lunghezza, ma attenti a dove andate.

Perchè si chiama “Ponte del Diavolo”?

Leggenda narra che un agricoltore della zona più bassa della montagna, il quale doveva percorrere ogni giorno un lungo tragitto per evitare il corso di un fiume, chiese al Diavolo di costruirgli un ponte. In cambio, costui gli avrebbe donato la sua anima. Il Diavolo accettò e, raggiunta la vetta della montagna, portò pian piano giù il monolite. Eppure, arrivato nel luogo in cui oggi si trova la lunga roccia , Satana vide una sabba di streghe e si narra che fu così preso dalla musica che non si accorse dell'arrivo imminente dell’alba. Accortosi del sole, il Diavolo dovette fuggire lasciando il ponte abbandonato in quel punto.

Il Ponte del Diavolo

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