rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024

VIDEO | Ripartire dal carcere, i detenuti impegnati ne “Il lavoro durante”

Associazione per la RSI e stampa modenese si sono recate in visita alla Casa Circondariale Sant’Anna di Modena per vedere concretamente i risultati del progetto di reinserimento lavorativo dei detenuti, accompagnati da Coopattiva, partner del progetto

Tutto ha avuto inizio a marzo 2023, quando la cooperativa sociale modenese Coopattiva e la Casa Circondariale Sant'Anna hanno firmato un’importante convenzione per l’attivazione di uno spazio di lavoro all’interno della struttura carceraria modenese. Molto importante il coinvolgimento dell’Arcidiocesi di Modena e Nonantola, in primis dell’Arcivescovo Mons. Erio Castellucci, che ha creduto fortemente e finanziato il progetto, individuando anche in Coopattiva il partner qualificato. Da settembre 2023 è partito il laboratorio, che conta oggi sette lavoratori part-time. Qui i detenuti, selezionati dalla direzione del carcere, possono essere inseriti nel laboratorio gestito direttamente dalla cooperativa sociale; grazie alla presenza di un'educatrice esperta, all’interno di uno spazio allestito e attrezzato da Coopattiva, vengono formati per svolgere attività in conto terzi.

Una straordinaria opportunità, per ora limitata in fase sperimentale a soli 8 detenuti, che si inserisce sulla scorta di altri progetti che in questi anni hanno interessato la struttura carceraria. Progetti che non sono mai abbastanza. L'impiego lavorativo, al pari dei percorsi formativi interni al carcere, è sicuramente uno strumento essenziale per poter garantire quella funzione rieducativa che la Costituzione italiana attribuisce alla pena detentiva e che troppo spesso passa in secondi piano, sia per la carenza di risorse, sia per le complicazioni burocratiche che circondano le carceri.

Il Sant'Anna - che ad oggi conta circa 520 detenuti, di cui poco meno di 400 che scontano pene definitive - ha visto crescere diversi progetti: quello di sartoria riservato alla sezione femminile, quello agricolo nell'are averde interna, quello di un laboratorio di pasta fresca e prodotti da forno che ci si augura possa decollare nei prossimi mesi e appunto quello di Coopattiva.

Per fare il punto su questa attività e conoscerla di persona, ieri l'Associazione per la Responsabilità Sociale d'Impresa (RSI) di Modena ha fatto visita al penitenziario insieme alla stampa locale: “È una grande opportunità per noi imprese aderenti all’Associazione per la Responsabilità Sociale di Impresa poter accedere ai laboratori gestiti da un nostro socio, Coopattiva, all’interno del carcere di Modena” ha spiegato Elena Salda, Presidente dell’Associazione per la RSI. “Innanzitutto, come persone e poi come aziende, siamo consapevoli che la formazione e il lavoro rappresentano gli strumenti principali per favorire il processo di inclusione sociale e l’adozione di modelli di vita che facilitano il reinserimento sociale che è di primaria importanza per la riduzione dei tassi di recidiva. Oggi è quindi per noi un’occasione di conoscenza, per creare sinergie e collaborazioni, nella direzione del bene comune”.

“Il laboratorio interno alla Casa circondariale di Modena è una conferma della nostra mission: promuovere il riconoscimento e la cura di ogni persona, coinvolgendo i territori e rivolgendosi alle imprese” ha detto Arturo Nora, Presidente di Coopattiva, ricordando che proprio nel 2024 la cooperativa sociale celebra i suoi primi 40 anni e da sempre questo è il loro impegno.

“Per noi il senso della visita è mostrare alle aziende dell’Associazione che il laboratorio, attivo all’interno del carcere da settembre 2023 e gestito da Coopattiva con personale qualificato, offre professionalità e competenze” ha aggiunto Giorgio Sgarbi, Direttore di Coopattiva, la cui speranza è quella di portare nuove lavorazioni da nuovi clienti per garantire la continuità del progetto e quindi offrire questa possibilità di lavoro a molte persone internamente al carcere. “È importante tenere conto che le persone che vivono in carcere, una volta terminata la pena, devono ripartire – spiega Sgarbi – e con questo percorso possiamo offrire loro un'esperienza concreta per il periodo della detenzione e formativa per il futuro, per quando, terminata la pena, dovranno ripartire. Le aziende potranno assumere utilizzando Coopattiva come riferimento, mediazione e facilitatore”.

Si parla di

Video popolari

VIDEO | Ripartire dal carcere, i detenuti impegnati ne “Il lavoro durante”

ModenaToday è in caricamento