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Autonomia differenziata e il dimensionamento, passa da Modena il camper dei "diritti" della Cgil

Una campagna nazionale per sensibilizzare sui temi della scuola, tra precariato, scarsi investimenti e riforme che secondo il sindacato andranno a peggiorare il sistema universalistico del diritto all'istruzione

Passa da Modena il tour del camper dei diritti del sindacato Flc Cgil (scuola-università-ricerca) che sta attraversando il Paese da Nord a Sud all’insegna della campagna “Stesso Paese, stessi diritti”. Il camper attraverserà da qui alla prossima estate 20 regioni e 110 territori diversi, oggi e domani fa tappa a Modena e a Carpi.

Oggi sono stati presentati alla i temi generali della campagna di sensibilizzazione sulla scuola pubblica, domani a Carpi presso la biblioteca Loria sarà invece la volta dell’iniziativa sui temi delle relazioni di genere.

Daniele Dieci segretario Cgil Modena e Claudio Riso segretario Flc Cgil Modena hanno spiegato i temi generali della campagna su cui la Flc Cgil è impegnata a livello nazionale: salari dignitosi (il Governo nella Legge di bilancio copre appena 1/3 (il 5,8%) della perdita del potere d’acquisto dei salari), contrasto al precariato (nelle scuole modenesi ogni 4 dipendenti 1 è precario, neanche nelle aziende private c’è un tale precariato), no all’autonomia differenziata e riforma dell’istruzione tecnico-professionale.

Quanto ai problemi strettamente modenesi, è stato sottolineato quello relativo alla scelta della scuola superiore (che anche i Comitati genitori stanno segnalando), con il rischio che, a fronte della curva della natalità ancora in crescita per le classi di età coinvolte, molti studenti non potranno accedere all’istituto che hanno scelto perché non c’è posto per tutti.

“Questo è il frutto di un costante disinvestimento nella scuola pubblica, che avrà i suoi effetti anche per il 2024 e il 2025” ha spiegato Claudio Riso, per questo la Cgil rinnova l’appello alle istituzioni e ai parlamentari che già l’anno scorso hanno fatto un’interrogazione in tal senso.

Genere, scuola e affettività

Un tema particolarmente sensibile per la società e per la scuola è poi quello dell’educazione alle relazioni e all’affettività. In questo senso il progetto del ministro Valditara sull’ “Educazione alle relazioni” è già stato bocciato dalla scuola modenese, “molte Rsu ci hanno già segnalato che rischia di essere decontestualizzato e assomigliare più che altro ad uno dei tanti spot come già in passato, che 15 milioni di euro sono pochi per trattare in modo serio questi temi, e anche il forte impianto ideologico del progetto, più attento alle pene che non all’insegnamento delle relazioni paritarie già a partire dalle fasce di età più piccole” ha spiegato Riso.

Per provare a dare un contributo sull’educazione alle relazioni di genere, al ruolo della scuola, della famiglia, della società, ma soprattutto dell’informazione digitale a cui attingono prevalentemente i giovani, domani giovedì 30 novembre la Flc Cgil promuove un incontro pubblico “Perché abbiamo ancora bisogno di comizi d’amore” presso la biblioteca Loria a Carpi (ore 10-11) con amministratori, docenti e studenti e gli interventi di Tamara Calzolari assessora pari opportunità Comune di Carpi, Giuliano Albarani insegnante/presidente Fondazione S.Carlo Modena e Gaia Baruffi Rete degli studenti medi. Il titolo dell’iniziativa riprende quello del film di Pier Paolo Pasolini del 1963 dove il regista/attore girò l’Italia facendo numerose interviste.

Daniele Dieci ha spiegato come il sindacato è direttamente coinvolto nel raggiungimento della parità di genere e contro la violenza alle donne, attraverso la contrattazione nei luoghi di lavoro e la formazione, con la lotta alla disuguaglianza retributiva (lo scorso anno era del 25% la differenza retributiva uomini/donne per effetto di part time involontari e inquadramenti inferiori che interessano le donne).

“Il passaggio della carovana diritti a Modena ci dà il modo per parlare di temi più grandi, a cominciare dal diritto all’istruzione universale – ha spiegato il segretario Dieci - per questo la Cgil rimane fortemente contraria sulla proposta di autonomia differenziata, perchè accentuerebbe i divari già esistenti fra Nord e Sud e anche all’interno delle stesse regioni più ricche. La Cgil con la propria azione, anche di conflittualità, vuole invece ridurre le disuguaglianze territoriali e tra le classi sociali”.

La Flc Cgil di Modena esprime poi forte critica verso la riforma della istruzione tecnica e professionale, a cui dedicherà un seminario di studi il prossimo 19 dicembre.
Una riforma che cambierà in modo radiale questi indirizzi e questa tipologia di scuole con la previsione di una sperimentazione che contempla la riduzione del ciclo di studi da 5 a 4 anni, l’introduzione del PCTO (ex Alternanza Scuola Lavoro) già dal secondo anno, l’apprendistato nel percorso di studio, e la riduzione del monte ore delle materie di carattere generale come italiano, matematica e le materie linguistiche, a favore degli insegnamenti di indirizzo. Un percorso di studi che vincola gli apprendimenti al contesto economico del territorio, ma che non è assolutamente in linea con la necessità di una scuola che offra preparazione e conoscenze che permettano ai ragazzi di stare al passo con il dinamismo della globalizzazione e dei sempre più rapidi cambiamenti economici e sociali.

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