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Abuso di alcol cresciuto durante la pandemia, sempre più giovani seguiti dall'Ausl

Probabile effetto del lockdown sui nuovi casi in cura nei Servizi per le dipendenze patologiche dell’Azienda USL di Modena. Tra i nuovi accessi aumentano i giovani under 29 anni. Le iniziative di prevenzione in tutta la provincia

In questi ultimi mesi si è purtroppo registrato un aumento delle persone seguite dai Sert dell'Ausl di Modena per abuso o dipendenza da alcolici: un aumento su cui ha pesato senza dubbio la pandemia di Coronavirus e i lunghi periodi di lockdown. Il dato emerge da un'analisi dei nuovi casi presi in carico nel 2021 dai Servizi dipendenze patologiche presenti in ognuno dei sette distretti sanitari della provincia (Modena, Carpi, Mirandola, Castelfranco, Vignola, Sassuolo e Pavullo) e viene diffuso nel mese di aprile che dal 2001 è dedicato in tutta Italia alla prevenzione alcologica, per iniziativa della Società italiana di alcologia (Sia) e Associazione italiana dei club degli alcolisti in trattamento (Aicat).

Nel 2021 le persone seguite per alcoldipendenza e abuso etilico erano complessivamente 1510, un aumento significativo rispetto ai 989 del 2020: ciò che più colpisce sono i nuovi casi presi in carico nel 2021, pari a 501, rispetto ad una media di circa 300 casi nuovi casi all'anno nei periodi precedenti.

Significativo anche il numero dei giovani tra i nuovi utenti del 2021, 29 ragazzi con età sotto i 29 anni.  Nel complesso la maggior parte delle persone viene inviata ai Sert per violazione dell'articolo 186 del codice della strada (guida in stato di ebbrezza), viene segnalata dai servizi sociali, dai medici di medicina generale o dalla realtà ospedaliera, dai Comuni, dai servizi psichiatrici. I servizi alcologici dell’Azienda Usl di Modena propongono ogni anno corsi di riabilitazione e informazione per le persone che hanno violato il codice della strada e devono rinnovare la patente e vengono inoltre organizzati trattamenti individuali per ottenere nuovamente la capacità psicofisica di guidare.

VIDEO | Abuso di alcol tra i giovani: "Preoccupa il binge drinking" 

Sull'aumento generale di casi ha pesato probabilmente la pandemia di Coronavirus con i lunghi periodi in cui le persone sono state costrette a stare in casa e potrebbero aver abusato di alcolici” sottolinea Massimo Bigarelli medico farmacologo e coordinatore del progetto alcologico dell'Azienda USL di Modena. “Se la fascia maggiormente rappresentata fra gli utenti resta quella fra i 40 e 59 anni, non sono da trascurare i giovani che sempre più spesso abusano di alcolici con un consumo smodato, il cosiddetto 'binge drinking' ovvero il consumo di molte unità alcoliche in un'unica occasione per cercare un effetto di 'sballo”.

Secondo il sistema di sorveglianza PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) che condotto un’indagine tra il 2017 e il 2020, in provincia di Modena il 70% delle persone tra 18 e 69 anni consuma alcol anche occasionalmente e di questi il 24% è un consumatore di alcol potenzialmente a maggior rischio per la salute, pari ad una stima di 78 mila persone in questa fascia d’età.

Il consumo di alcol a maggior rischio è più diffuso nelle classi di età più giovani (54% nei ragazzi di 18-24 anni e 37% nelle ragazze della stessa età), tra gli uomini (con un rapporto di 3 uomini e 1 donna) e nelle persone con un livello di istruzione medio-alto. Anche l'indagine PASSI ha rilevato un consumo rischioso da parte dei giovani: il consumo 'binge drinking' risulta maggiore tra i 18- 24enni, in particolare tra i maschi (41%). Tra le persone ultra 69enni residenti in provincia di Modena (sistema di sorveglianza PASSI d'Argento, 2017-2020), il 26% è un consumatore di alcolici a rischio per la propria salute in quanto consuma più di una unità alcolica al giorno.

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Il servizio Dipendenze patologiche dell’Azienda USL di Modena prende in carico la persona in un percorso di trattamento e riabilitazione che si avvale della fondamentale collaborazione delle associazioni di volontariato sul territorio, quali Alcolisti anonimi, Acat, Al-anon, da anni radicate in provincia e attive sia rispetto al paziente che ai suoi familiari, oltre a comunità terapeutiche quali Ceis, Angolo, PapaGiovanni23mo, Nefesh. La rete dedicata al recupero include anche il servizio di tossicologia e farmacologia clinica dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena, le strutture ospedaliere private (Villa Rosa, Villa Igea). Un ruolo fondamentale è anche quello dei medici di medicina generale, delle associazioni di volontariato sportivo e dai Comuni nella diffusione di sani stili di vita.

In occasione del mese dedicato alla prevenzione alcologica i Sert della provincia hanno organizzato diverse iniziative di sensibilizzazione sui rischi dell'abuso etilico, in particolare per quanto riguarda i giovani. A Mirandola è stato organizzato un concorso a premi che coinvolge l'istituto superiore Galilei con realizzazione di materiale video; a Vignola è stato ideato un progetto che mira a sensibilizzare e informare i medici di medicina generale ai quali l'Ausl invierà un questionario per monitorare il consumo alcologico dei loro pazienti; a Pavullo il Distretto sanitario ha organizzato una camminata con i ragazzi delle scuole superiori al termine della quale ci sarà un momento di confronto sui rischi legati ad alcol e fumo; a Sassuolo due incontri informativi, aperti a tutti, rispettivamente su fumo e alcol; a Carpi, assieme ai docenti della provincia, sono stati organizzati corsi on line per i ragazzi che hanno violato il codice della strada per guida in stato di ebbrezza; a Modena, nel nuovo centro per le dipendenze patologiche (Nonantolana 1010) si terrà a fine maggio un reading musicale, ad invito, con utenti del centro e gruppi di auto-aiuto.

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