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Eccellenze di Ravarino: francobolli in onore dell'Aceto balsamico di Modena e delle Pere Emilia-Romagna IGP

Ravarino si trova nel cuore dell’area di coltivazione della Pera dell’Emilia-Romagna IGP e, presso l’archivio del Comune, conserva il manoscritto con la ricetta originale dell’Aceto Balsamico di Modena

Il Comune di Ravarino ha proposto al Ministero dello Sviluppo Economico l'emissione di due francobolli per celebrare due eccellenze del territorio: il manoscritto con la ricetta originale dell'Aceto Balsamico di Modena datato 2 marzo 1862 e le dieci varietà di Pera dell’Emilia-Romagna IGP. Ravarino, situato nell'area di coltivazione della Pera dell’Emilia-Romagna IGP, conserva presso il suo archivio il manoscritto dell'Aceto Balsamico di Modena del 1862.

Il Vicesindaco spiega che l'iniziativa vuole celebrare la storia e la cultura locali, sottolineando l'importanza di entrambe le eccellenze. La proposta è stata ben accolta dal Consorzio della Pera dell’Emilia-Romagna IGP. Se accettata, i francobolli verranno emessi nel 2025. La proposta è vista positivamente anche dal Gran Maestro della Consorteria dell’Aceto Balsamico di Spilamberto. La Regione Emilia-Romagna sostiene l'idea, considerandola importante per la promozione delle eccellenze locali e dei prodotti certificati DOP e IGP della regione.

"Con questa iniziativa - aggiunge la sindaca di Ravarino, Maurizia Rebecchi - vogliamo contribuire a promuovere il nostro territorio valorizzandone le eccellenze, che sono il risultato di una storia antica e il frutto del lavoro e della tenacia della nostra gente. Ci auguriamo che il Ministero riconosca il valore di entrambe le nostre proposte e che ne tenga conto nella valutazione per l’emissione dei francobolli".

Ora non resta che attendere il responso del Ministero: in caso di accoglimento, i francobolli verranno emessi nel 2025. 

Il Gran Maestro della Consorteria dell’Aceto Balsamico di Spilamberto, Maurizio Fini, si dice onorato di essere presente ad una celebrazione o meglio, un riconoscimento, come l’emissione di un francobollo dedicato al manoscritto di Francesco Aggazzotti con la “ricetta” originale di ciò che oggi chiamiamo Aceto Balsamico Tradizionale di Modena. 

L'antica ricetta dell'Aceto Balsamico

Nel 1862, l'avvocato Francesco Aggazzotti scrive una dettagliata lettera all'amico Pio Fabriani, descrivendo la procedura per ottenere l'Aceto Balsamico di Modena. Questo manoscritto è considerato la "Ricetta originale" dell'Aceto Balsamico, riconosciuto dalla Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Spilamberto. Successivamente, la figlia di Fabriani sposa Giuseppe Cavazzoni Pederzini, e le lettere di Aggazzotti rimangono nella famiglia a Spilamberto. Negli anni '60, il pronipote Gianluigi Cavazzoni Pederzini, insieme al primo Gran Maestro Rolando Simonini, fonda la Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Spilamberto per tutelare la tradizione. Negli anni '80, Gianluigi si trasferisce a Ravarino con l'acetaia e i manoscritti. Nel 2000, dona i documenti al Comune di Ravarino, che li unisce alle altre donazioni di famiglia. Nel 2023, il Comune dona una copia del manoscritto alla Scuola Alberghiera di Serramazzoni, dove gli studenti gestiscono un'acetaia didattica.

L'eccellenza della pera IGP dell'Emilia-Romagna

La pera IGP dell’Emilia-Romagna è coltivata nelle province di Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Bologna, Ravenna e il comune di Ravarino, incastonato tra il fiume Panaro e la Provincia di Bologna, si trova nel cuore di questo territorio agricolo.

La pera dell'Emilia-Romagna IGP comprende le varietà: Abate Fetel, Cascade, Conference, Decana del Comizio, Kaiser, Max Red Bartlett, Passa Crassana, Williams, Santa Maria e Carmen.

Nel Quattrocento si coltivavano alberi da frutto, tra cui i peri, soprattutto a fini ornamentali. La diffusione dei frutteti a scopo alimentare, nel territorio di produzione della pera dell'Emilia Romagna IGP, risale al Seicento e, agli inizi del Novecento, si estende nel resto dell’Italia settentrionale.

Ogni varietà di pera dell'Emilia-Romagna IGP si presta a differenti usi gastronomici e, per queste caratteristiche distintive, è apprezzata da chef e ristoratori. Nel 2023, il Comune e gli agricoltori di Ravarino hanno avviato una collaborazione con il ristorante didattico della Scuola Alberghiera di Serramazzoni per l’elaborazione di menù che vedano la pera protagonista di tutte le portate. In Emilia-Romagna si coltiva circa il 60 per cento delle pere italiane. In particolare, l’Abate Fetel, pregiata varietà settembrina, si produce solo in Emilia. 

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