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Maltempo. Un'annata da dimenticare per gli agricoltori tra grandine e vento forte

“Non c’ è la parola fine ad una annata agraria da dimenticare: grandine e vento impetuoso hanno dato il colpo di grazia a frutteti, vigneti e ortive”. I Comuni più colpiti Castelfranco Emilia e Nonantola. La parola alle associazioni

Frutti a terra, piante defogliate, rami spezzati e strutture divelte: questa, in sintesi, la triste scia di danni che il maltempo degli ultimi mesi si trascina. L’ultimo disastro nei campi, in ordine cronologico, lo ha fatto il fortunale del 3 luglio scorso quando nel tardo pomeriggio ha colpito duramente i territori nei Comuni di Castelfranco Emilia e Nonantola.

“Non c’ è la parola fine ad una annata agraria da dimenticare: grandine e vento impetuoso hanno dato il colpo di grazia a frutteti, vigneti e ortive”. Alberto Notari, presidente di Cia Emilia Centro, elenca i danni provocati dal fortunale che si aggiungono a quelli arrecati prima da siccità, poi il gelo primaverile. "Dopo innumerevoli colpi bassi inferti alle campagne, il meteo avverso continua a mietere danni sul territorio modenese ".

“In queste aree – commenta Alberto Notari, presidente di Cia – Agricoltori Italiani Emilia Centro – grandine e vento hanno spazzato via tutto. Quello che non hanno fatto i chicchi di ghiaccio, più grandi di una noce, lo ha fatto il vento che con raffiche che hanno raggiunto i 90 chilometri orari ha buttato a terra pesche, susine, albicocche e pere. Alcuni agricoltori ci hanno segnalato alberi e vigneti divelti dal vento, mentre i campi di grano ancora da mietere sono andati a terra. L’allettamento dei grani creerà problemi nella fase di raccolta, ma soprattutto comporterà perdite di produzione”.

I danni sono ingenti, anche se Cia ritiene prematuro azzardare delle cifre precise, perché oltre a vigneti e frutteti segnala numerosi danni anche alle ortive in una fase delicata di accrescimento, senza contare che le ferite inferte dalla grandine alle colture innescheranno patologie fungine alle piante. “Siccità, gelo primaverile e grandinate ormai non sono più eventi eccezionali e le armi a disposizione dei coltivatori sono scarse – prosegue  Notari - , confidiamo nella ricerca e nella genetica per quanto riguarda la resistenza delle piante agli estremi ‘freddo e caldo’ e ai sistemi di protezione per la grandine per tutelare il prodotto, ma sono tutti accorgimenti costosi che incidono sui bilanci delle imprese. Non parliamo delle polizze assicurative – conclude il presidente di Cia Emilia Centro – talmente costose da scoraggiare gli agricoltori”.

Anche Coldiretti Modena traccia un bilancio dei danni dopo una prima ricognizione nelle aziende agricole del triangolo di provincia che, tra Piumazzo, Manzolino, Castelfranco, Le Budrie nel bolognese fino a Cavazzona e Madonna della Provvidenza, per arrivare anche a Nonantola, ha subito le conseguenze peggiori.

"A farne le spese -  riferisce Coldiretti Modena – è stata la frutta (in particolare albicocche, pesche, susine, pere) danneggiata dai chicchi di grandine, la cui violenza è stata accentuata dalla spinta del vento, che hanno provocato spaccature che non verranno riassorbite o facendola cadere a terra e rendendo di fatto impossibile la commercializzazione. Gli alberi hanno subito inoltre la perdita delle foglie o la rottura dei rami con conseguenze sul futuro sviluppo delle piante. Stessa sorte per i vigneti che, in taluni casi, risultano completamente spogli."

danni grandine 3 luglio (2)

"Erba medica, barbabietole e sorgo hanno perso completamente le foglie riducendosi ad aridi steli. Il frumento, di cui è in corso la mietitura, registra la perdite delle spighe e, causa vento, l’allettamento delle piante con conseguenze sulle prossime operazioni di raccolta – sottolinea Coldiretti Modena.-Per quanto riguarda le strutture si registrano spostamenti di tegole e danni alle coperture dei frutteti. La caduta della grandine nelle campagne – continua Coldiretti Modena – è la più dannosa e temuta avversità in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni a pochi giorni dalla raccolta mandando in fumo un intero anno di lavoro. Bisogna registrare infine - termina Coldiretti Modena – che purtroppo il maltempo di ieri si è abbattuto su un comparto, quello frutticolo, già pesantemente provato dalle gelate tardive, dalle eccessive piogge di maggio e dai numerosi problemi fitosanitari."

Indennizzi rapidi per le aziende

“Quanto richiesto dall’Assessore Mammi per sollecitare l’impegno del Parlamento per rapidi indennizzi a favore dell’ortofrutta devastata dalle gelate di Aprile 2023, ancor prima dell’alluvione, è fondamentale per la sopravvivenza di un settore strategico e distintivo dell’Emilia Romagna”. Lo ha detto il Presidente regionale di Coldiretti, Nicola Bertinelli in merito alla comunicazione della Regione Emilia-Romagna che ha sollecitato il Governo affinché garantisca indennizzi adeguati alle imprese colpite da gelo e grandine, come già accaduto nel 202 e nel 2021.

“È necessario un intervento urgente per mettere in campo ogni azione utile finalizzata alla ripresa economica e produttiva delle imprese agricole che hanno subito durante la campagna 2023 danni da grandine e soprattutto da gelate”.

Complessivamente l’ortofrutta dell’Emilia-Romagna nel 2022 ha generato una Produzione Lorda Vendibile di 1,2 miliardi di euro su una superficie coltivata di 56.691 ettari. I danni alle produzioni agricole derivanti da calamità naturali – evidenzia Coldiretti – rischiano di mettere in ginocchio migliaia di imprese agricole e il relativo indotto derivante dal commercio e dalla trasformazione dell’ortofrutta. Opportuni indennizzi permetterebbero di preservare un settore fondamentale per la Regione e per tutto il sistema ortofrutticolo Italiano.

“È necessaria una deroga al governo sulla legge 102 – ha aggiunto il Direttore di Coldiretti Emilia Romagna, Marco Allaria Olivieri – perché non è sempre stato possibile assicurare le aziende perché le compagnie o non hanno messo plafond o risultavano troppo onerosi”.

“È in gioco la sopravvivenza stessa di centinaia di imprese e delle lavoratrici e lavoratori che dall’ortofrutta dipendono ed è per questo che anche stamane – ha detto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – nel tavolo di lavoro che si è tenuto al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali alla presenza del Ministro Lollobrigida e del generale Figliuolo, abbiamo posto, oltre il tema della sburocratizzazione, la necessaria tempestività degli interventi e di adeguate risorse per dare una risposta alle aziende colpite dalle gelate di Aprile 2023”.

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