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Domenica, 28 Aprile 2024
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Il crimine minorile non si può più sottovalutare, boom di reati nell'ultimo anno

Numeri preoccupanti nella relazione della Procura generale. Salgono soprattutto violenze di genere ed estorsioni. Preoccupa anche il carcere minorile del Pratello

Il fenomeno delle cosiddette baby gang, unito a tanti altri episodi che riempiono le cronache locali circa il comportamento delittuoso di minorenni non può essere visto come un fuoco di paglia. In Emilia-Romagna si registra "un poderoso aumento" delle notizie di reato relative alla criminalità minorile, non solo dal punto di vista quantitativo (+21% nell'area penale), ma anche "sotto il profilo della gravità delle condotte denunciate", visto che emerge "una significativa crescita di denunce per alcune più gravi tipologie di reato e per delitti riconducibili alla violenza di genere". 

Lo sottolinea, nella sua relazione in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, la procuratrice generale reggente di Bologna Lucia Musti, già procuratrice di Modena. Nel dettaglio, spiega Musti, "sono diminuiti i reati di pornografia minorile (-33% rispetto all'anno precedente), mentre sono aumentate lesioni (+31%), rapine (+8%) ed estorsioni (+46%), espressioni di un sempre maggior ricorso alla violenza, spesso senza scopo o per beni di scarso valore". 

Questo aumento è inoltre "particolarmente rilevante in rapporto agli anni precedenti la pandemia, con una crescita delle notizie di reato del 17% rispetto al periodo 2016-2017 e del 28% in raffronto al 2018-2019". Ma soprattutto, osserva la procuratrice generale, "desta allarme l'aumento considerevole di delitti riconducibili all'ambito delle violenze di genere: +30% le violenze sessuali, +14% lo stalking, +19% il revenge porn e +12% i maltrattamenti". 

Maltrattamenti in famiglia in costante aumento, è il reato più denunciato nell'ultimo anno

E in un contesto generale che vede "indagati sempre più giovani, con un +38% di iscrizioni a carico di persone minori di 14 anni", Musti sottolinea che "il fenomeno che più ha interessato la giustizia minorile nell'ultimo periodo è quello delle cosiddette 'baby gang'", per il quale "si è assistito, negli ultimi mesi, ad un aumento di segnalazioni di notizie di reato". Un fenomeno che però, conclude, è difficile da affrontare, data "la sproporzione tra l'impatto che ha sulla popolazione e la rilevanza penale delle condotte, e di conseguenza la scarsità di strumenti risolutivi".

Quanto ai numeri sull'attività del Tribunale e della Procura dei minori, che scontano "una perdurante inadeguatezza degli organici dei magistrati togati e del personale amministrativo", il presidente della Corte d'appello di Bologna Oliviero Drigani osserva che però le pendenze sono scese da 311 a 218, con 194 procedimenti definiti a fronte di 101 sopravvenienze. 

Resta invece "preoccupante" la situazione del carcere minorile del Pratello, come si evince "dalle numerose segnalazioni per episodi di autolesionismo e anche dalla necessità di ricovero, nei casi più gravi, di giovani detenuti afflitti da disturbo psichiatrico e rischio suicidario". 
 

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