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Domenica, 28 Aprile 2024
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Circa 200 senza fissa dimora a Modena, parte il piano di accoglienza invernale

Mentre da inizio novembre sono partite le uscite serali delle Unità di strada: rilevate circa 60 persone che dormono all’aperto, altre 150 in condizioni precarie

Venerdì 1 dicembre prende il via a Modena l'accoglienza invernale per le persone senza fissa dimora. Intanto, le Unità di Strada dei volontari, che affiancano quella professionale e quella del SerDP dedicata alle persone con dipendenze, già da novembre hanno iniziato le uscite serali per monitorare le presenze in strada e portare coperte e generi di conforto.

L’attività di monitoraggio complessivamente effettuata dal gruppo di lavoro negli ultimi mesi, utile all’aggiornamento della precedente mappatura, ha portato a rilevare la presenza di circa 200 senza fissa dimora presenti sul territorio da almeno sei mesi. Circa 60 effettivamente in strada, il rimanente in situazioni abitative precaria. Lo scorso inverno sono state in tutto 131 le persone temporaneamente accolte, 156 nell'inverno 2021-2022, 129 nell’inverno 2020-2021.

Il piano invernale

Il piano di Accoglienza invernale coordinato dal Comune di Modena si rivolge alle persone senza dimora prive della possibilità di trascorrere la notte in un luogo caldo nel periodo invernale al fine di attivare misure indifferibili, quando le temperature e il clima rigido possono arrecare gravi danni allo stato di salute. “Il Piano comprende quindi una serie di azioni di monitoraggio e orientamento fino all’accoglienza che viene modulata in diverse forme a seconda delle esigenze dell’utenza”, spiega l’assessora alle Politiche sociali Roberta Pinelli sottolineando l’importanza del coinvolgimento di diverse realtà tra istituzioni, realtà del terzo settore e associazioni di volontariato “alle quali – ribadisce Pinelli - non posso che rinnovare il mio grazie a nome di tutta la comunità modenese”.

I volontari, suddivisi nelle associazioni di appartenenza (Croce Blu, Croce Rossa, Gruppo Comunale Protezione Civile, Agesci, Porta Aperta, mentre l’Associazione Volontari del Soccorso effettua servizio di ritiro e consegna dei generi alimentari da distribuire) escono la sera, da novembre a marzo, per contattare le persone in strada, distribuire generi di conforto e fornire informazioni sui presidi a cui rivolgersi in caso di bisogno.

Le Unità di strada dei volontari operano coordinandosi con l’Unità di strada professionale dedicata alle persone senza dimora, operante tutto l'anno. È inoltre attiva l'Unità di strada del SerDP (Servizio Dipendenze Patologiche) per le persone con dipendenza, che agisce in rete con gli sportelli e con gli altri soggetti del progetto. L’attività di monitoraggio complessivamente effettuata dal gruppo di lavoro negli ultimi mesi, utile all’aggiornamento della precedente mappatura, ha portato a rilevare la presenza di circa 200 senza fissa dimora presenti sul territorio da almeno sei mesi. Circa 60 effettivamente in strada, il rimanente in situazioni abitative precaria.

Cento posti disponibili

Il Piano prevede anche quest’anno tre tipologie di accoglienza per complessivi circa cento posti. Innanzitutto, un’accoglienza notturna temporanea per un periodo limitato (cinquanta posti) che quest'anno sarà realizzata attraverso moduli abitativi temporanei non potendo contare sui locali normalmente usati allo scopo, ra occupati dal Cas della Prefettura ed essendo impossibile reperire altri locali idonei.  Questa prima tipologia di accoglienza costituisce un servizio di carattere socio-assistenziale a cui le persone accedono attraverso i servizi sociali e sanitari del territorio.

Un secondo servizio socio-assistenziale è l'accoglienza invernale H24, con presidio diurno, oltre che notturno, rivolto a persone particolarmente fragili quali donne, anziani, persone con vulnerabilità sanitarie rilevanti e prevede anche attività di accompagnamento verso percorsi di inclusione sociale. Può ospitare fino a 18 persone e anche in questo caso l'ingresso è predisposto dai Servizi sociali. Per entrambe queste forme di accoglienza, gli operatori degli sportelli attraverso colloqui approfonditi verificano la condizione delle persone senza dimora, valutano gli interventi necessari e l'inserimento nella struttura di accoglienza temporanea.

La terza modalità di accoglienza (30 posti) è rivolta a persone con dipendenze attive da stupefacenti o alcol e prevede anche l'avvio dei percorsi di cura. È gestita, oltre che finanziata, insieme al SerDP, il Servizio Dipendenze Patologiche dell'Ausl, che predispone gli ingressi e assicura la presenza di personale professionale.

Durante tutto il periodo invernale il gruppo di lavoro e di coordinamento di questi servizi, di cui fanno parte Servizi sociali comunali, Azienda Usl, Pronto Intervento Sociale, gestori delle strutture e Unità di strada professionale, si incontra settimanalmente per verificare le segnalazioni e gestire l'accoglienza.

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