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Attualità San Faustino / Via E. Rainusso

Beneficenza, record di 'Prima Natura': nel 2023 donate quasi due tonnellate di frutta e verdura

Le eccedenze dell'azienda agricola salvate dalla spazzatura e destinate alla Caritas grazie alla rete del progetto CiboAmico

Del totale di ortofrutta donato nel 2023 nell'ambito del circuito virtuoso CiboAmico - che in città sfiora le tre tonnellate tra frutta e verdura - quasi due tonnellate vengono da una sola azienda agricola: 'Prima Natura', con il suo relativo punto vendita in via Rainusso a Modena. Sono, nel dettaglio, mille e 900 i chili di cibo salvati dalla spazzatura e reindirizzati alla Caritas di Modena da Andrea Seidenari, titolare dell'azienda. Facciamo un passo indietro, a quel CiboAmico nato nel 2009 dalla collaborazione tra il Gruppo Hera e Last Minute Market, che recupera e dona i pasti non consumati dalle mense aziendali emiliano-romagnole del Gruppo Hera (tra cui quella di Modena) e che in città ha allargato la sua rete solidale includendo anche le eccedenze dei commercianti del Mercato Albinelli dal 2017 e, dal 2020, dell'azienda agricola Prima Natura. 

"I prodotti ortofrutticoli hanno una vita molto breve, i nostri che non sono trattati ancora di più - racconta Seidenari -. Donare il cibo invece che lasciare che si consumi è molto importante per noi, buttarlo è inaccettabile: prodotti apparentemente senza valore nelle mani giuste tornano utilizzabili. Come diceva mia nonna, se una mela ha un difetto basta tagliare via il pezzettino marcio e il resto sarà ottimo. La natura è così: basta un ramoscello che si poggia sul frutto mentre questo cresce e la forma non sarà più perfetta, ma il sapore resta intatto. Il consumatore moderno però non lo sa e richiede degli standard che non sono sostenibili". 

"Inoltre a Modena, città apparentemente benestante, tante persone hanno bisogno- continua Seidenari -. Vicino al nostro punto vendita ha aperto un ufficio che gestisce i minori non accompagnati. Non ha idea di quanti, mentre aspettano il loro turno in fila, ci chiedono qualcosa da mangiare". 

E così una volta a settimana, ma anche due o tre nei periodi più pieni, i volontari della Caritas arrivano a fare il pieno di tutto ciò che rischia di consumarsi e passare, quindi, dal bancone del negozio direttamente alla spazzatura. Mele - che spesso vengono allungate anche ai ragazzi in fila di cui sopra - , pere, broccoli, cavolfiori e zucche sono i must di questo periodo. Le seconde e terze scelte, tutto ciò che il consumatore medio scarta, grazie a questo virtuoso circuito anti spreco finisce al sicuro, tra le mani di chi sa come evitare lo spreco alimentare e, soprattutto, a disposizione di chi ne ha davvero bisogno.

CiboAmico, i dati

Grazie a CiboAmico vengono recuperati e donati i pasti non consumati da sei mense aziendali emiliano romagnole del Gruppo Hera tra le quali, da quest’anno, anche quella di Modena. Sono oltre 130mila i pasti recuperati dal 2009 ad oggi nelle mense per un valore totale di circa 550mila euro, evitando la produzione di circa 58 tonnellate di rifiuti e l’emissione di circa 240 tonnellate di CO2. Solo nel primo semestre 2023 sono stati recuperati più di 6mila pasti (3 tonnellate di cibo, pari a quasi 25mila euro) a favore di sei enti del territorio che assistono circa 180 persone in difficoltà. Di questi, oltre 2mila pasti completi sono stati recuperati proprio nella mensa di Modena, per un valore di oltre 8.600 euro, e consegnati al Faber della cooperativa sociale Ceis Arte, un centro socio- occupazionale della città che assiste ogni giorno persone in condizione di disagio.

A Modena., come dicevamo, il progetto CiboAmico è attivo da tempo anche al Mercato Albinelli: al 2017, infatti, su proposta di HeraLAB e in collaborazione con il Comune, il Consorzio del Mercato Albinelli e il Gruppo Ceis, i commercianti del mercato possono donare le loro eccedenze  - principalmente pane, prodotti da forno e ortofrutta - per evitare inutili sprechi. Il recupero delle eccedenze alimentari che, dal 2020, ha inglobato l'azienda agricola Prima Natura di via Rainusso ha permesso di allargare la rete di collaborazione alla Caritas Diocesana di Modena, attraverso le proprie strutture cittadine e Caritas parrocchiali.

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