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Vaccini covid, a Modena riaperte le prenotazioni per gli operatori sanitari

Già in corso le vaccinazioni agli over80 assistiti al domicilio- Tutto pronto per la partenza della vaccinazione di massa come pianificato nelle scorse settimane

È tutto pronto anche in provincia di Modena: il Programma di attuazione del piano vaccinale nazionale contro il Coronavirus della Regione Emilia-Romagna, presentato ieri, trova anche sul nostro territorio i servizi dell’Azienda USL di Modena pronti a recepire le indicazioni ministeriali e della gestione commissariale, con l’individuazione di tempi, luoghi, modalità organizzative di somministrazione del vaccino, fasce di popolazione.

Con l’arrivo di ulteriori dosi di vaccino sono state riaperte le prenotazioni delle prime dosi per gli operatori sanitari dei contesti più a rischio, che avevano visto uno stop a causa della riduzione nelle forniture. Si potrà così raggiungere un ritmo più elevato di vaccinazione delle categorie inserite nella prima fase, per le quali non si sono comunque mai interrotte le somministrazioni delle seconde dosi. Grazie alla disponibilità di dosi di vaccino AstraZeneca, inoltre, sarà possibile inserire anche le forze dell’ordine in questa prima fase.

Contemporaneamente, fervono i preparativi per l’allestimento dei punti di vaccinazione nei sette distretti sanitari comunicati in Conferenza territoriale sociale e sanitaria. Il sistema è flessibile: a seconda della disponibilità di dosi potranno essere effettuate complessivamente da 1500 a 5500 vaccinazioni giornaliere.  

Il piano vaccinale fissato a livello nazionale prevede diverse fasi di attuazione, con interessamento graduale della popolazione in riferimento a priorità di età, patologia e attività essenziale per la collettività (ma la programmazione è passibile di ulteriori modifiche da parte della struttura commissariale).

 Si comincia, come noto, con gli ultraottantenni, che costituiscono, in provincia di Modena, un bacino complessivo di circa 53.400 persone. Le primissime a iniziare, lo scorso martedì 2 febbraio, sono state le vaccinazioni agli over 80 in assistenza domiciliare integrata (ADI). La settimana è stata dedicata alla sperimentazione, sui sette distretti, del percorso organizzativo, con l’obiettivo di ottimizzare le modalità di accesso e somministrazione delle dosi a questa categoria di persone ad alto rischio. Sono circa 70 le dosi effettuate in questi primi giorni. A essere interessati dalla somministrazione a domicilio saranno all’inizio circa 1900 persone in ADI, caratterizzate da un quadro socio-sanitario più fragile. Saranno vaccinati sul posto anche eventuali coniugi ultraottantenni, coinvolti in qualità di caregiver, al fine di mettere al sicuro nei tempi più rapidi possibili la generazione più colpita dalla letalità della pandemia. Così come è avvenuto – e nelle prossime giornate giungerà a conclusione – con la vaccinazione all’interno delle Case residenza anziani.

Arriva anche AstraZeneca, prime 81mila dosi per l'Emilia-Romagna

“Si tratta di un lavoro molto meticoloso, capillare sul territorio – dichiara Silvana Borsari, Direttrice sanitaria AUSL e coordinatrice della cabina di regia modenese per la Campagna vaccinale anti-SARS-CoV-2 – che coinvolge un numero di persone davvero importante, che ha funzionato e sta funzionando e ci ha consentito di mettere in sicurezza le CRA e i nostri ospedali, luoghi dove i contagi avevano un impatto importante. Speriamo ciò ci consenta di vedere nei prossimi mesi una riduzione del numero dei positivi. È ovvio che per mantenere questo risultato tutta la popolazione deve mantenere le misure di sicurezza. Non possiamo adesso che cominciamo a vedere una via d’uscita abbassare la guardia, anche chi ha fatto il vaccino continuerà a usare la mascherina e le misure di protezione, dobbiamo tenere in sicurezza tutti i nostri cittadini”.

Un grande impegno da parte di tutta la sanità, come sottolinea la Direttrice Sanitaria: “C’è stato un lavoro enorme che si è sommato al peso della pandemia, in particolare nel mese di dicembre, un peso che ha gravato su tutte le attività territoriali e ospedaliere, ma abbiamo avuto una grande adesione da parte di tutti i professionisti con la loro volontà di iniziare al più presto le vaccinazioni. Ciò ha fatto sì che, lavorando assiduamente e con turni tali da consentire 12 ore di somministrazioni giornaliere, potessimo garantire un numero di vaccinazioni veramente significativo, non solo al Punto unico ma nelle CRA. Un obiettivo di cui sono orgogliosa, raggiunto grazie al lavoro e alla dedizione che i nostri professionisti hanno messo, insieme ai volontari che ci hanno aiutato nel punto vaccinale. Grazie a tutti loro questo risultato è stato raggiunto”.

Gli over80 in assistenza domiciliare

La programmazione della vaccinazione in corso sugli assistiti in ADI tiene conto del domicilio dei pazienti, affidando alla medesima equipe vaccinale gruppi di persone georeferenziate in quartieri/comuni attigui, della presenza o meno di conviventi, dei tempi di somministrazione. Per tutti questi motivi è stato previsto un modello organizzativo flessibile secondo le caratteristiche e necessità logistiche dei singoli distretti. Il percorso è affidato agli infermieri AUSL dell’Assistenza domiciliare integrata in collaborazione con i Medici di Medicina Generale dei singoli assistiti.  

Sono i servizi di Cure primarie dell’Azienda sanitaria, che hanno già in carico questi anziani, a definire gli elenchi dei pazienti destinatari del vaccino insieme ai vari Medici di Medicina Generale. Gli stessi medici hanno il compito di reperire le informazioni in merito al domicilio di assistenza, sia per l’acquisizione del consenso e dei dati anamnestici, sia per concordare la data di somministrazione del vaccino in coincidenza con l'accesso già programmato in queste settimane. La fornitura dei flaconi di vaccino, dei dispositivi e altro materiale necessario ai Team dell’assistenza domiciliare avverrà presso il Punto Unico Vaccinazioni di Baggiovara (PUV) e presso i punti vaccinali distrettuali (in via di attivazione) a partire dalla programmazione delle dosi del vaccino previste nelle singole giornate, definita dai medici AUSL delle Cure Primarie distrettuali, insieme a MMG e infermieri.

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